Hannah Bullen Ryner tra arte e natura

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di Ester Campese

A mio modesto parere credo che in generale tutte le varie tipologia di arte abbiano il compito non solo di suscitare emozione ma anche sorpresa. Più che mai questo concetto diventa ancor più calzante se parliamo di arte figurativa e di quella pittorica. In questa ottica ho osservato le creazioni di Hannah Bullen Ryner.

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Mi sono quindi convinta che questa artista sia in grado di abbracciare entrambe le componenti – emozionale e di sorpresa – oltre ad essere capace di esprimere empaticamente la sua forte creatività.

Si coglie nella sua arte anche una prepotente connessione con la natura. La sua particolarità è che non utilizza pennelli e colori per comporre le sue opere, ma attinge direttamente dalla natura sia per spunti che per “materia prima”.

I soggetti a cui si ispira infatti affondano le radici proprio nella natura e spesso raffigurano la fauna, facendo ricorso alla corrente artistica chiamata Land Art.

Hannah infatti utilizza per i suoi manufatti, piccoli frammenti tratti dal creato come legnetti, sassolini, foglie, petali di fiori e persino frutta, per un risultato davvero strabiliante.

La Land Art è una disciplina artistica che rientra in quelle così dette “arti effimere”. Gli artisti che vi si dedicano utilizzano per l’appunto materiali reperiti dal territorio naturale e ri-composti senza alcun intervento esterno, come ad esempio la colla o altro, per “tenere insieme” gli elementi. Oltre tutto in queste opere sono vive ed è possibile attraverso di loro osservare il trascorre del tempo. Essendo infatti materiale naturale va incontro a deperimento. I materiali usati da questa artista creano un’opera ancora più effimera che potrebbe anche “volar via” con un soffio di vento, come gli uccellini che spesso compone.

Hannan ha un occhio davvero molto allenato in grado di catturare le sfumature cromatiche e gli elementi che possono fare al caso suo. Questo però non è del tutto casuale infatti la sua esperienza proviene da precedenti percorsi artistici quali la pittura e la fotografia altra sua grande passione.

Ed proprio a questa ultima che si rivolge per “fissare nel tempo” i suoi lavori. Infatti possiamo osservare incantati la sua creatività e bravura proprio grazie agli scatti che lei stessa fa al termine della sua composizione artistica.

La sua arte rimanda in qualche modo anche ai mandala, bellissimi disegni concentrici decorati con sabbie multicolore dai colori sgargianti, che provengono dalla cultura tibetana. Ruote mistiche che nascondono un significato molto profondo e terapeutico: regalano pace a chi le fa. Per realizzarli è necessario che la mente si concentri su cosa si sta facendo consentendo all’autore di rilassarsi e “placare” la mente ed i pensieri.

Questo, a quanto afferma la stessa Hannah Bullen Ryner, è proprio lo scopo della sua arte, ovvero raggiungere la calma e l’armonia con l’universo. Un’armonia e pace che sa trasmettere anche all’osservatore.

ph. fonte web

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