Da “Amici di Maria De Filippi” a “Ciao Darwin”. Il successo di Salvatore Dello Iacolo

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Da allievo di Amici di Maria De Filippi ‘2006’ a coreografo di Ciao Darwin con Paolo Bonolis in prima serata dal ‘2019’ passando per il Vaticano dove è stato coreografo per il concerto di Natale nell’aula Paolo VI.

Dal 2006 al 2019 ha preso parte a numerosi show Mediaset e Rai tra cui: CARRAMBA CHE FORTUNA (primo ballerino di Raffaella Carrà), BUONA DOMENICA, professionista AL SERALE DI AMICI. Inoltre Salvatore è stato nel tour di Marco Mengoni ma anche Ballerino per Elisa ai WMA, Ballerino sul set con Angelina Jolie e Johnny Depp per il film THE TOURIST.

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Tutte queste esperienze lo hanno portato, negli anni a sviluppare e stimolare la sua passione per l’arte della coreografia.

Man mano è cresciuta in lui sempre più la voglia e l’esigenza di volersi esprimere e quando ha sentito di essere arrivato al capolinea come ballerino l’artista è diventato consapevole di doversi impegnare per far sì che la coreografia sarebbe diventata il suo lavoro.

È stato Marco Garofalo, scomparso nel 2018, a dare inizio “alla sua nuova vita”. Infatti Salvatore ci dice: ”A lui devo tanto e non smetterò mai di dirgli grazie. Ogni volta che mi trovo sul campo porto con me parte dei suoi preziosi insegnamenti”.

La sua prima grande opportunità arriva nel 2019, la SDL2005 di Sonia Bruganelli lo assume come coreografo per il programma Ciao Darwin condotto da Paolo Bonolis in prima serata su canale 5. All’epoca il ragazzo ha dovuto fare i conti con un programma che ha fatto la storia, grande, forse più grande di lui soprattutto per chi andava a “sostituire”.

Salvatore al riguardo ci dice: ”Dentro di me, da qualche parte avevo la certezza che sarei stato in grado di mantenere alto il trascorso della trasmissione. Stare in sala con i ragazzi, creare per  loro è come lanciarsi dal paracadute (anche se non l’ho mai provato) però credo che quello che provo è molto simile. La paura e l’adrenalina prima del lancio è un po’ quello che provo prima di mettere piede in sala, poi c’è il salto nel vuoto e il profondo senso di libertà, mi sgombro di sovrastrutture e pensieri logici dando la possibilità che qualcosa nasca, e poi c’è l’arrivo, la felicità di aver vissuto il viaggio e la materializzazione di un pensiero”.

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