Marco Fratty: «La musica anni ’70 e ’80 del secolo scorso resterà sempre un riferimento»

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di Lorenzo Tiezzi

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Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Marco Fratty, dj producer bergamasco che da decenni fa la storia della musica da ballo Made in Italy nel mondo.

Prima con gli FPI Project, poi con infinite serate in giro per l’Italia e proprio in questo periodo con il progetto MFX2, che condivide con il collega Marco Flash, anch’egli bergamasco, c’è da star certi: Fratty fa ballare, al ritmo di eccellente house. Anzi di spaghetti house, visto che è sì house, ma decisamente italiana.

Che traguardi pensi di aver raggiunto nella tua lunga carriera?

Traguardi senz’altro importanti. Non posso certo paragonarmi a Whitney Houston. Ma grazie a Rich In Paradise nella house sono tra i big al mondo. Non potrei chiedere alla vita più di quanto non abbia già avuto”.

Quanto hanno venduto gli FPI Project nel mondo?

Rich In Paradise”, il nostro brano di maggior successo arrivò a vendere complessivamente ben 3 milioni di copie, numeri impressionanti per un brano house. In realtà ci lavorammo davvero tanto. La canzone parte con una frase simpatica dedicata all’AIDS che in quel periodo, tra fine anni ’80 e inizio anni ’90, era davvero una tragedia, ovvero, in italiano, ìhey tu, non essere stupido, metti un preservativo sul tuo pisellino… Mio fratello Roberto, che era insegnante al conservatorio, suonò le parti di pianoforte con lo pseudonimo di Aalgaard. Il boom arrivò quando alla versione strumentale sovrapponemmo la voce di Sharon Dee Clarke che cantava un altro capolavoro, ‘Going Back To My Roots’.

E oggi? Come fai ad ottenere risultati comunque importanti con i tuoi MFX2?

Ovviamente la qualità musicale si spera che ci sia, ogni artista spera di averla dentro di sé. Ma non basta. Investiamo su cantanti e video, grazie anche alla collaborazione con un label importante, la New Music di Pippo Landro. Anche il nostro nuovo singolo ‘Saving your Lovin” sta andando molto bene, seguendo i grandi risultati del nostro remix di “Good Times”, capolavoro degli Chic che abbiamo reinterpretato partendo dalla bella versione delle Sister Sledge

Come sarà la musica da ballare di domani? 

Non credo ci saranno rivoluzioni. La musica anni ’70 e ’80 del secolo scorso resterà sempre un riferimento. Bisogna imparare a conoscerla e riproporla in modo sempre nuovo, originale, per far ballare. Lo fa, e sono pochissimi a saperlo fare, Purple Disco Machine.

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