RICHARD WØLF: “ Hybrid “, un progetto visionario internazionale

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Il 16 aprile è la data di pubblicazione su tutti gli store digitali di “HYBRID”, l’album di esordio di Riccardo Sarti, in arte Richard Wølf, cantante, attore, doppiatore e performer professionista diplomato presso “The Bernstein School Of Musical Theater” (BO) e laureato in Lingue e Letterature Straniere (Facoltà di Bologna).

Decide di avviarsi verso la carriera solista con “HYBRID”, dopo i successi ottenuti con la sua precedente band  “Quarto Verso”,  il cui primo singolo “Suono Sordo” è stato utilizzato come colonna sonora della pubblicità di Rai International per conto di Direct TV e il secondo singolo “Mad Society” è entrato nella TOP 50 a livello internazionale nella compilation GOTHIC ORGY VOL. VI gestita dall’etichetta tedesca Dark Tunes. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di DiTutto…

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Come nasce HYBRID?

HYBRID nasce dalla necessità di ristabilire un profondo contatto con me stesso e di sprigionare i ritmi e i suoni che sentivo provenire dall’interno. E’ frutto di un percorso di crescita personale e di ricerca sonora in cui la classicità dell’orchestra si fonde con l’enfasi del rock e la modernità della musica elettronica, il tutto arricchito da effetti di sound-design di matrice sci-fi e da sonorità tipiche della musica dei trailer cinematografici. I testi sono la vera essenza dei brani: per me le parole sono importantissime e dedico molto tempo a ricercare quelle che possono veicolare al meglio il messaggio che voglio esprimere. All’interno dell’album confluiscono diversi generi musicali ai quali ho cercato di dare una coerenza stilistica insieme ai miei collaboratori – anche da qui il termine “HYBRID”: volevo che le mie melodie sfoggiassero abiti innovativi, futuristici. Essendo una Bilancia sono molto attento all’estetica di ciò che creo e, da amante di film di fantascienza, non potevo che cercare di rievocare le atmosfere tipiche del genere. HYBRID contiene moltissimi sottotesti e messaggi che si possono cogliere prestando attenzione alle liriche: sicuramente il sincretismo, la mescolanza, l’apertura verso l’altro e l’ignoto, la ricerca interiore, l’evoluzione spirituale della collettività umana e la valorizzazione dell’empatia e della sensibilità. Creo musica dark di stampo futuristico per veicolare messaggi di positività e speranza., HYBRID  è un album dark che valorizza la luce.

Perché la scelta di adottare il nome d’arte Richard Wølf?

Ho deciso di inaugurare il mio progetto pubblicando subito un album che possa valicare i confini nazionali e, per farlo sentivo la necessità di adottare un nome internazionale.Il mio nome di battesimo mi piace molto e quindi l’ho semplicemente tradotto, ma sentivo che avrebbe dovuto essere accostato a una parola forte come “Wølf”: il lupo è da sempre il mio animale preferito, il mio animale guida nonché uno degli animali mistici per antonomasia. Credo di avere molto in comune con questo animale, a partire dall’intuito e dal grande istinto di sopravvivenza che lo contraddistingue. La scelta del simbolo “ø” è di natura meramente estetica in quanto mi ha sempre evocato la sensazione di un futuro distopico.

Il cinema è quindi una tua grande fonte di ispirazione?

Assolutamente sì. Cinema e letteratura, soprattutto il genere “cyberpunk” (BladeRunner) e “distopico/post-apocalittico” (MadMax). In generale amo molto i film e le serie TV in costume – qui il mio background teatrale si fa sentire -, soprattutto quelli ambientati nel periodo gotico vittoriano, nel Medioevo e nell’antica Grecia: uno dei miei sogni sarebbe recitare in un progetto simile e scrivere una colonna sonora per lo stesso. Quello che sto cercando di fare è dare proprio un taglio cinematografico al progetto musicale Richard Wølf.

HYBRID  è stato il frutto di una collaborazione con diversi artisti…

Esatto. Io ho scritto tutte le melodie e i testi tranne “I Will Come Back” di cui sono solo autore e non compositore (l’ha scritta mio padre, Franco Sarti), ma è stato grazie alla collaborazione con musicisti molto qualificati che godono della mia massima stima che sono riuscito a concretizzare le idee che avevo.

Vorrei ringraziare con tutto il cuore a tal proposito Renato Droghetti di San Luca Sound con il quale ho prodotto quasi tutti i brani e che ha mixato e masterizzato “HYBRID”. A seguire Franco Sarti, chitarrista e compositore (“Prelude”, “Seeking” e “I Will Come Back”), Matteo Cardillo, produttore musicale e pianista (“WithoutRoots” e “Hold Me Back”), Ottavio Cannizzaro, chitarrista, cantante e attore(“Run!”), Giulia Mattarucco, cantante e attrice(“Can’t Help Falling In Love”), Daniele Cusmano, cantante, attore e musicista (“Life On Mars?”, “Run!”), Costanza Scalia, cantante e attrice(“Prelude”, “Run!” e “The Story Of A Boy”), Tullia Paganoe Onnieentrambe cantanti e attrici(“Hold Me Back”), Elena Bertani, violoncello, e Marianna Rava, violino(“Prelude” e “I Will Come Back”).

 

 

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