GIUSEPPE CARTA A PALAZZO BOLLANI A VENEZIA

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Sono onorato di partecipare all’importante progetto portato avanti da Gregorio Rossi, curatore che stimo e al quale riconosco particolare sensibilità e conoscenza artistica, che ringrazio per l’invito che ho accolto per il messaggio di pace, e quindi di unione, dei popoli, tema a me caro che sento sempre vivo in ogni mia azione. Il luogo di esposizione, il Palazzo Bollani, le cui atmosfere d’epoca rimandano alla storia e cultura veneziana, rendono tale mostra ancora più interessante.” con queste parole il grande artista esprime il suo entusiasmo per partecipare a questa importante manifestazione.

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GIUSEPPE CARTA

L’interesse per la pittura si manifesta in Giuseppe Carta sin dall’infanzia. Ancora adolescente, rivela anche una forte passione per la musica. Decide così di iscriversi al corso di pianoforte presso il Conservatorio Nicolò Paganini di Genova. Alla fine degli anni Sessanta passa al Conservatorio Statale Antonio Vivaldi di Alessandria. Qui prosegue e ultima nel 1972 gli studi in pianoforte e al contempo si dedica allo studio dell’organo e della didattica della musica. Nei primi anni Ottanta Carta si dedica definitivamente alla pittura, indirizzando la sua ricerca in un primo momento verso l’astrattismo e successivamente verso il realismo. In quegli anni si dedica anche al cartoon d’autore e al giornalismo, rinunciando all’insegnamento al Conservatorio. Lavora per la collana Ivaldi Editore collaborando, tra gli altri, con Mino Milani, Hugo Pratt, AttilioMicheluzzi e Giacinto Gaudenzi alla realizzazione dei volumi Soldati di ventura e Storie di un altro evo e di altre realtà. Scrive due romanzi e una ventina di racconti e collabora sporadicamente per il Corriere del Pomeriggio. Alla seconda metà degli anni Ottanta risale il fortunato incontro fra Carta e il gallerista genovese Rinaldo Rotta, che si rivela molto importante per la sua evoluzione pittorica, e con il quale instaura una profonda amicizia. «Fu un incontro che segnò profondamente il mio percorso artistico – afferma Carta – Rinaldo Rotta mi ha fatto capire la IMG_2514differenza fra un quadro d’arredo e  un’opera pittorica». Nel 1994 inizia a collaborare con la galleria Guidi di Genova e nello stesso anno un altro fortunato incontro con lo scrittore Giorgio Soavi segna la svolta nella sua carriera. L’attenzione di Soavi per le opere di Carta è tutta volta verso i calici di finissimo cristallo che emergono tra le preziose tovaglie e le raffinate ceramiche dipinte. Disse che non aveva più visto, ormai da tanti anni, vetri dipinti. A partire dal 1994, e per i due anni successivi, Carta si dedica interamente alla realizzazione di tele raffiguranti, per l’appunto, nature morte feconde di luce emanata dai cristalli, che trovano una scena ideale nella mostra A tavola con Giuseppe Carta allestita alla galleria d’arte Antonia Jannone di Milano con catalogo curato dallo stesso Giorgio Soavi. Nel 1998 un altro fortunato incontro con il critico d’arte Federico Zeri segna la sua evoluzione artistica: ne segue il testo Pittura cristallina per una mostra personale alla galleria Rinaldo Rotta di Genova, mostra che non fu mai realizzata a causa della scomparsa del gallerista genovese. Le opere che il pittore realizza alla fine di questo decennio sono ispirate al ritmo musicale delle sinfonie di Mozart: molte delle tele prodotte in quel periodo infatti sono intitolate Mozartiana, seguite da un numero progressivo. Gli anni che seguono sono quelli che portano Giuseppe Carta a fare una scelta sia professionale sia estetica: ne sono frutto le importanti esposizioni al Gran Palais e all’Espace Branly della Tour Eiffel,  alla l04ª Exposition de la Société des artistes indépendants di Parigi e sempre in Francia alle gallerie Robin-Leaudouze e Caplain Matignon, e in Italia all’VIII Mostra-mercato internazionale al Palazzo degli Affari di Firenze. Vengono poi Ginevra, gli inviti a Gand e Londra e quindi ancora in Francia a Saint Paul de Vence (Galerie Vendôme). Dal 1993 è presente all’Arte Fiera di Bologna. Nel 1996 è allestita al Castello di Pralormo (Torino), su iniziativa dei conti Beraudo, la mostra Fragile, fragilissimo a cui segue, per iniziativa del Presidente della Provincia di Sassari, la mostra antologica itinerante Il peso leggero della luce a cura di Marco Goldin, che lo invita due anni dopo ad esporre a Conegliano Veneto nella mostra Palazzo Sarcinelli 1988/1998. Nel 1998 con la galleria la Spirale di Milano partecipa all’Art International di New York con due personali presso il Jacob K. Javits Convention Center e presso il New World Art Center. Nel 1999 una sua grande antologica La magia delle cose  è promossa al Foyer del Teatro Lirico di Cagliari con catalogo a cura di Ada Masoero, la mostra La dinamica dei volumi inerti è tenuta alla galleria EloArt a Forio d’Ischia (NA) con catalogo a cura di Teresa Coppa, partecipa alla collettiva Sulle ali della seduzione ai Musei di Palazzo dei Pio a Carpi (Modena). Nel 1999 è discussa da Maria Grazia Sassu una tesi di laurea dal titolo L’opera pittorica di Giuseppe Carta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Sassari. Nel 2000 e nel 2002 è invitato all’importante rassegna europea della natura morta The annual still life Show  dell’Albemarle Gallery di Londra. Sempre nel 2002 illustra, insieme ad altri importanti artisti, il prezioso volume d’arte dedicato alle opere di Giuseppe Verdi, curato dalla galleria La Solo Arte di Milano, con presentazione ed esposizione al Museo del Teatro alla Scala di Milano e partecipa alla mostra L’Arte a tavola la natura morta nell’immaginario artistico italiano promossa dal Comune di Piombino nella Galleria Comunale. Il 2003 si apre con una sua importante mostra antologica itinerante Visioni di Carta esposta al palazzo della Frumentaria di Sassari, all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, alla galleria Stefano Forni di Bologna, al Consolato Generale – Istituto di Cultura di Amburgo e al Castello San Michele di Cagliari, proseguita poi nel 2004 all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona e nel 2005 a Montecarlo alla Maison dell’Amerique Latine de Monaco. Nel 2005 l’importante rivista russa MEЗOHИH dedica all’opera di Carta un ampio servizio di otto pagine. Nel 2006/2007 sue opere sono oggetto di importanti mostre internazionali: Sedici sguardi una rassegna. Sardiniae Corpus Sardiniae Figura. Discovering Sardinian Painting (Australia: Brisbane, Stock Exchange – Sydney, Seymour Theatre Center – Melbourne, Anz Australia e New Zeeland Banking  Group) – Il Filo conduttore all’Istituto Italiano di Tripoli, la personale alla Galerie Alexandre Leadouze di Cannes, al Magic Market Place di Las Vegas e all’Hidden di Santa Monica, California, mentre in Italia una grande mostra antologica Vetro precario e fragile è allestita, su iniziativa dei Bormioli, nello scenografico Palazzo della Reggia di Colorno di Parma. con catalogo a cura della storica e critica d’arte Rossana Bossaglia, e partecipa alla mostra Filo Conduttore n. 2 al Museo Fioroni di Legnago. Sempre nel 2007 è promossa la mostra personale Libiam ne’ lieti calici al Museo Archeologico e Storico Etnografico delle Tenute Sella & Mosca di Alghero, una grande mostra antologica di dipinti e sculture I seducenti percorsi della luce allestita al Complesso Museale Francesca Sanna Sulis di Muravera (Cagliari), con catalogo a cura del critico Luciano Caprile e infine una sua opera del 1990 dalla collezione della Fondazione di Ca’ la Ghironda di Bologna è esposta nella mostra Identità e Differenze del ’900 curata del critico d’arte Claudio Cerritelli. Nel 2008 partecipa ad ArtVerona con la galleria Arte&Arte di Bologna e sue opere sono esposte nella collezione del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America di Costa Rica. Giuseppe Carta ama la pittura quanto la scultura, realizza sculture traboccanti di realismo in bronzo policromo e alluminio (fusioni a cera persa), resina e marmo statutario di Carrara. Ed è proprio come scultore che nel 2009 approda alla 53a Biennale di Venezia, dove espone una complessa installazione scultorea di 11 opere in alluminio intitolata La rinascita della foresta dopo l’incendio nel Padiglione Natura e Sogni su invito dell’IILA Istituto Italo-Latino Americano e della Repubblica di Costa Rica. Seguono le mostre nel 2010 a Bologna Germinazioni alla galleria Arte&Arte e Mimesis alla galleria Stefano Forni, a Milano è promossa dalla Ar.co.it Arte Contemporanea Italiana di Milano Giuseppe Carta. La parola della luce a cura di Beatrice Buscaroli. Nel 2011 a Racalmuto (Sicilia) nel Castello Chiaramontano è promossa la mostra Giuseppe Carta. Sul filo della memoria ed è presente alla 54ª Biennale di Venezia nel Padiglione Italia con l’installazione pittorica Rosso Sardo ed Equilibri precari, segue la sua partecipazione alla mostra L’arte di amare l’arte promossa dalla Fondazione CittàItalia al Palazzo Reale di Torino e alla Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma. Sempre come scultore nel 2011 espone a Genova per il padiglione Sardegna le sue sculture alla X edizione di Euroflora. Nel 2012 un’importante committenza della Banca d’Italia lo porta a ritrarre il Presidente della BCE prof. Mario Draghi e per il Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli (Lajatico-Toscana, 12/07/2012) viene selezionato e invitato a realizzare la scenografia del Teatro: una scultura in resina di gigantesche dimensioni, Germinazione Melagrana, è ideata dall’artista. In tale occasione anche Andrea Bocelli commissiona un suo ritratto. La scultura Germinazione Melagrana è esposta per un anno, fino a giugno 2013, nella valle del Teatro del Silenzio visitata da oltre 100.000 persone; sue opere (dipinti e sculture) sono  esposte nell’estate 2012 nel paese di Andrea Bocelli, Lajatico. Nel 2013 è incaricato dalla CEI di realizzare il corredo pittorico e scultoreo per il Nuovo Complesso Parrocchiale “Sacra Famiglia” della Provincia di Lanusei (Sardegna), partecipa alle mostre 100 Ventagli di corte d’autore dalla collezione di Aldo Dente alla Rocca di Dozza e  Sardegna Arte Contemporanea 01 Leap and Land allestita al Masedu di Sassari dall’Accademia di Belle Arti Mario Sironi. È discussa da Maria Piera Fois e Anna Maria Ledda la tesi dal titolo La grafica: dall’incisione ad oggi. Tra Aligi Sassu e Giuseppe Carta. Vita, opere e intervista a Giuseppe Carta all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari. Nel 2014 collabora con la Fondazione Andrea Bocelli per l’Andrea Bocelli Humanitarian Award, tenutosi a settembre a Forte dei Marmi e a Firenze,  il cui oggetto simbolo, premio a personalità internazionali quali George Clooney, David Foster, Sophia Loren, Reba McEntire, Lionel Richie  del mondo del cinema e della musica, è stata Germinazione una sua preziosa scultura in bronzo policromo raffigurante una melagrana. Su invito del’associazione I mondi di carta, espone a Crema nella rassegna culturale ed enogastronomica imondidicarta2014 sue sculture raffiguranti dei frutti che ben si legano al tema del Cibo. La sua scultura Cipolla in cristallo policromo e oro è il premio dato nella rassegna al grande chef  Gualtiero Marchesi. Sempre nel 2014, a fine anno, l’opera di Giuseppe Carta è protagonista assoluta in due importanti progetti espositivi: in Cina a Chongqing, su invito dell’Ambasciata Italiana a Pechino e del Consolato Generale d’Italia a Chongqing, è promossa la mostra Verso la luce con opere recenti (dipinti) al Changjiang Art & Culture Center, mentre in Italia gli è dedicata a Milano alla Fondazione Stelline, un’importante antologica La luce e il suono, ideata e promossa da Ar.co.it Arte Contemporanea Italiana di Milano e curata dal critico Ivan Quaroni.

Per l’anno in corso Giuseppe Carta è invitato in diverse ed importanti manifestazioni riconosciute a livello internazionale e in mostre personali:

– su invito del Consolato Generale d’Italia a Chongqing realizza una scultura in bronzo policromo quale simbolo della città di Chongqing, cinque grossi peperoncini che si offrono all’occhio dello spettatore in un rosso vivo squillante e che richiamano nelle contorsioni e pieghe le grandi sofferenze dell’Uomo che, nonostante il suo faticoso esistere,  si eleva alla Vita,  con la quale il 28 Aprile scorso, alla presenza delle massime autorità cinesi e del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’Italia Paolo Gentiloni, è stata inaugurata la nuova sede del Consolato a Chongqing,

– su invito della galleria Aura Art Space di Chengdu in Cina espone 20 dipinti rappresentanti i temi più cari all’artista: grandi composizioni con cipolle, limoni, libri, melograni, fiori e tovaglie metafisiche imbandite di luce e colore.

– partecipa a Venezia alla mostra Il grande canale della Pace allestita al Palazzo Bollani (9 maggio – 22 novembre).

– è esposta a Biella nel Selvatica Natura in festival negli splendidi giardini all’italiana del Palazzo Cromo Losa una sua grande installazione scultorea in alluminio specchiante La rinascita dopo l’incendio (20 maggio – 28 giugno).

– è presente a Volterra nella mostra Rosso Vivo, curata da Vittorio Sgarbi con la regia di Alberto Bartalini, con una installazione scultorea dalla serie I piccantoni (20 giugno – 31 dicembre).

– su invito del Padiglione KIP espone dal 1 Luglio all’Expo Milano 2015, nei giardini delle Nazione Unite, una sua grande scultura dalla serie I piccantoni.

– Inaugura il 18 Luglio al Museo del Vetro di Altare (a cura di Ar.co.it Arte Contemporanea Italiana di Milano) una sua antologica con dipinti, aventi a tema solo vetri e cristalli, che dialogheranno con le trasparenze dei vetri dell’antica e prestigiosa collezione del Museo.

– su invito del Governo Cinese espone il 21 Luglio all’Expo Milano 2015 al “Chongqing day”  una serie di sculture di cui una oltre 7 metri diventerà a breve simbolo della città di Chongqing ed esposta in  permanenza in una importante piazza della grande città cinese.

– Il prossimo settembre la sua scultura Melagrana, già simbolo lo scorso anno per la Fondazione Andrea Bocelli dell’Andrea Bocelli Humanitarian Award, sarà nuovamente il premio consegnato alle grandi celebrità del mondo dello spettacolo e della cultura internazionale.

È con l’entusiasmo e la consapevolezza di essere un artista amante dell’arte e della cultura dei luoghi a far muovere in Giuseppe Carta la voglia di ritornare, dopo una lunga permanenza a Genova che vede la sua formazione prima come musicista e poi come artista, a Banari, suo paese natale, dove ha istituito nel 2001 la fondazione culturale Logudoro Meilogu, che da allora presiede e dirige. Dal 2011 è in permanenza a Banari, nelle sale dello storico palazzo duecentesco Palazzo Tonca, la mostra Giuseppe Carta. Sul filo della memoria.

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