Intervista allo scrittore Jacopo Lavezzoli

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La sfida rappresentata dalla stesura di questo libro è stata per me fonte di ispirazione e di grande soddisfazione; spero possa essere altrettanto interessante per i lettori

di Patrizia Faiello

Per il nuovo numero di DiTutto, ho avuto il piacere di realizzare un’intervista esclusiva con lo scrittore Jacopo Lavezzoli. L’autore torna a muovere l’animo dei lettori con la sua nuova fatica letteraria. L’Antico Mortale. La genia d’oro. Vol.3, una narrazione incisiva, dinamica e moderna. Per scendere più in dettaglio su questo progetto ecco a voi l’intervista. Buona lettura!

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Ciao Jacopo e benvenuto tra le nostre pagine… per iniziare a scaldarci, vuoi raccontare qualcosa di te ai nostri lettori?

Grazie a te Patrizia per questo spazio con molto piacere! Jacopo Lavezzoli è stato molte cose, prima di diventare uno scrittore: si è laureato in legge nel 2012, poi ha ripreso gli studi per conseguire una seconda laurea in psicologia nel 2019. In gioventù ha praticato molti sport e ha studiato fisiologia, ottenendo un diploma da personal trainer. Jacopo ha viaggiato molto, ha visitato il Canada, l’America e la Cina; nel corso dei suoi viaggi ha conosciuto persone e culture che lo hanno segnato, tanto che si è sposato con una donna cinese. Ora vive la paternità con gioia e affronta la vita con approccio più cerebrale e meno fisico. Anche la musica e l’arte hanno avuto spazio nella vita di Jacopo. Nel 2016 un problema di salute ha posto delle severe limitazioni alla vita di questo autore, ma lo ha anche spinto a concentrarsi sulla scrittura. Jacopo Lavezzoli è un uomo poliedrico, con un vasto bagaglio di esperienze e studi, che gli hanno permesso di scrivere trame avvincenti che al contempo offrono riflessioni su temi etici, sociali e psicologici.

Il tuo romanzo s’intitola L’Antico Mortale. Ce ne vuoi parlare?

L’Antico Mortale è il capitolo finale di una trilogia ricca di misteri e intrighi. Dopo i primi due libri, scritti in forma di diario, questo è il volume che si prende la responsabilità di dare le risposte e chiudere le trame aperte. Un compito assai gravoso, che ha richiesto un notevole lavoro di preparazione, sono stati necessari studi storici con particolare attenzione alle scoperte scientifiche e le società segrete. Si spazia dalla storia di Akhenaton, alla costruzione e gestione del campo di sterminio nazista a Treblinka. È davvero difficile riassumere in poche righe ciò che è racchiuso nell’Antico Mortale, la sfida rappresentata dalla stesura di questo libro è stata per me fonte di ispirazione e di grande soddisfazione; spero possa essere altrettanto interessante per i lettori.

Tra il tuo romanzo e la realtà ci sono dei punti di connessione?

Questa è un’ottima domanda. In effetti, è sorprendente come la realtà possa essere tanto bizzarra da fondersi con la finzione in modo quasi indistinguibile. Vi faccio un esempio: nel punto in cui la storia si svolge a Treblinka, il protagonista di finzione si incontra con il direttore delle SS Franz Stangl (il suo nome è stato alterato nel libro, come quello di molti altri personaggi reali), studiando la biografia di questo individuo ho appreso fatti che sembravano piazzati ad arte per renderlo il personaggio di cui avevo bisogno: a partire dal suo soprannome La Morte bianca o L’uomo in bianco, e la sua morte, avvenuta poco dopo la reclusione, per attacco cardiaco. Un evento che si presta facilmente al sospetto che qualcuno lo abbia assassinato o che si sia tolto la vita.

Nel primo romanzo, il protagonista è il professor Edgar Stone, mentre in L’Antico Mortale appare una nuova figura. Ce ne parli?

Edgar Stone è il protagonista del primo libro. Nel secondo, il narratore è Javier Ruiz, che prosegue la sua avventura anche nel terzo libro. Il nuovo personaggio che appare in L’Antico Mortale, è un uomo nato nel 1700. Nella prima parte del romanzo, ci viene raccontata la sua vita. Già durante la gravidanza, la particolarità di Ephraim Levin risulta palese, egli cresce e si sviluppa con un ritmo più lento del normale, circa un quinto. Le conseguenze di questa peculiare condizione vengono descritte e affrontate con rigore scientifico, secondo nozioni di psicologia dello sviluppo, psicologia dell’arco di vita, neurologia e varie altre. Nel corso della sua lunga vita, Levin entra in contatto con le società segrete, diventa gran maestro di una di queste e, nascosto dietro le quinte, orchestra fatti storici realmente accaduti. Questo individuo, seppur lentamente, invecchia, egli è quindi un mortale e come tale rappresenta il meglio dell’umanità; sarà l’uomo che affronterà il Padre, ovvero l’essere immortale che Edgar Stone ha liberato nel primo libro. Attraverso la narrazione in terza persona, il lettore potrà conoscere i dettagli di questa guerra e persino assistere ad alcune battaglie narrate dal punto di vista del Padre immortale. In questo modo, anche la divinità acquista una sua realtà terrena e la storia offre una riflessione pragmatica su cosa l’umanità consideri divino.

Prossimi impegni o scritti?

Ho già iniziato a lavorare alla mia prossima trilogia. Questa volta, invece di un thriller, si tratterà di un’opera di fantascienza. Ambientata nel 2300, l’avventura affronterà temi sociali, di giustizia, uguaglianza e leadership. I terrestri hanno sviluppato tecnologie informatiche e robotiche che permetterebbero all’umanità di vivere senza quasi alcun bisogno di lavorare, ma questo renderebbe impossibile per le persone al potere mantenere il divario sociale che appaga il loro ego; quindi è stata lanciata una campagna di colonizzazione su Marte, come strumento per creare nuove opportunità di lavoro e protrarre il vecchio sistema economico. I ribelli marziani combattono per l’indipendenza, ma dopo aver perso le battaglie con le armi, si sono fatti più idealisti e subdoli. Sarà in questo contesto che un uomo si ritroverà a guidare il suo gruppo di esuli verso la colonizzazione di un nuovo pianeta. Nella storia è presente anche una razza aliena, con una società paradossale basata sulla codipendenza e quattro sessi, la cui presenza, certe volte umoristica, veicolerà messaggi etici e sociali molto profondi.

 

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