DITUTTO. Intervista alla cantachef di Rai1 ANGELICA SEPE

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di Patrizia Faiello

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Oggi DiTutto vi propone l’intervista alla cantautrice Angelica Sepe che dopo la partecipazione come giudice a “All Together Now”, è approdata a “La Prova del Cuoco”, una trasmissione dove può dare spazio alla sua creatività in cucina, proprio come fa con la propria musica.

Durante la sua carriera, ha tenuto concerti in tutto il mondo da New York a Washington, Montreal, Toronto, Cuba, San Paolo, Buonosaires, Tokyo, Osaka, Hiroshima, Taiwan, Cipro, Bruxelles, Liegi, Varsavia, Stoccolma, Casablanca, Tel Aviv, Gerusalemme, Damasco, Aleppo, Madrid, Lisbona, Parigi, Londra, Zurigo, Monaco, Dublino, Brasilia e Pretoria.

Angelica Sepe, allieva di Roberto Murolo e ambasciatrice della canzone popolare nel mondo, è stata anche la voce narrante del libro “Incanto di Natale” firmato con Andrea De Simone e Alfonso Sarno, con la presentazione di Mauro Mazza. Buona lettura!

 

Come ti sei avvicinata alla musica e quando hai capito che sarebbe diventato il tuo mestiere?

Io Patrizia l’ho capito da subito.  Ho avuto un padre che mi ha fatto crescere con  la musica. Intorno agli otto anni ho iniziato a studiare chitarra e pianoforte con il maestro salernitano Quaranta e poi anche a cantare.

Sei stata allieva del maestro Roberto Murolo. Che ricordo hai di lui e cosa ancora oggi ti accompagna?

Porto con me il suo modo di essere. Il maestro era una persona molto seria, la sua vita era scandita da regole ben precise e mi diceva sempre che nella vita le regole sono molto importanti soprattutto nella musica.

Noi italiani siamo conosciuti nel mondo per la musica napoletana e per il melodramma e tu Angelica ne sei la portavoce nel mondo. Cosa bisognerebbe, evitare soprattutto oggi, per salvaguardare il nostro patrimonio musicale tradizionale? 

Io sono molto arrabbiata Patrizia. Non capisco come in un paese come il nostro,  ricco di cultura in nome di una modernità debbano buttarsi via le nostre cose. E vero che bisogna essere moderni ma non si può reinventare un repertorio senza avere suonato, assaggiato, manipolato in tutti i sensi quella che è stata la nostra cultura italiana.

Il tuo nome figura nel cast della nuova edizione de “La Prova del Cuoco” su Rai1. Sei per tutti la Cantachef…

Si mi occupo della cucina dell’amore . La cucina napoletana è molto vasta non parliamo solo di napoli ma spaziamo dall’irpinia, al beneventano, al cilento fino alla costiera amalfitana. Tu pensa Patrizia che sviluppo di gusti, sapori, musica, ricette e di racconti ha la regione campania.

Ne “La prova del cuoco” hai la possibilità di narrare storie di cibo legate ai ricordi e alla musica, e per tutti sei la “cantachef”. Qual è il piatto, il personaggio e la musica che più ami in assoluto?

Una storia molto bella che ho realizzato qualche settimana fa è stata quella dedicata al grande  Enrico Caruso. Per l’occasione ho abbinato “Caruso”, la canzone di Lucio Dalla e un pollo all’arancia con le nocciole che ho consigliato di aggiungere anche come piatto nel menù natalizio. Mi è piaciuta in modo particolare perché siamo usciti fuori dagli schemi campani.

Qual è secondo te il segreto del successo di questo tuo spazio a “La prova del cuoco”?

Secondo me sta andando molto bene proprio perché io parlo di qualcosa di diverso e cioè la cucina dell’amore e del ricordo alle quali abbino un ricordo, una storia ed una emozione attraverso l’aiuto della musica.

In occasione del natale alla tua voce è stata affidata la narrazione del libro “Incanto di Natale” Come nasce l’idea?

L’idea nasce insieme ai miei due amici del cuore Andrea De Simone e Alfonso Sarno  amanti della cucina come me dopo avermi vista a “La prova del cuoco” nelle vesti di cantachef Il libro è dedicato alle ricette campane di Natale, dalle papachielle, al pollo ripieno, all’insalata di rinforzo, agli spaghetti alle vongole, ai mostaccioli, al rococò abbinate alle canzoni più famose del periodo natalizio. In “Incanto di Natale” ci siamo divisi i compiti, come gli ingredienti di un piatto gustoso. Andrea ha descritto ricette semplici ma ricche di sapori eterni. Alfonso ha narrato le storie di vite complicate, felici o tristi, ma comunque coinvolte dall’atmosfera e dai sapori della festa più bella. Io sono stata la voce narrante, prendendo per mano e svelando i segreti di pietanze che realizzano il miracolo dell’armonia, proprio come accade nella musica più bella.

Qual è il sogno che vorresti realizzare nell’anno che sta per arrivare?

Vorrei andare su una spiaggia a Cuba con una piccola cucina e la mia chitarra e mettermi a cucinare, a cantare e scrivere un nuovo libro di cucina che in realtà  ho già in mente e che si intitolerà “Ogni amore ha il suo sapore”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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