DITUTTO. Intervista Esclusiva al cantautore siciliano SEBY MANGIAMELI

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Con “Il Viaggio” di Seby Mangiameli
il ritorno alla grande canzone d’autore

 

di Patrizia Faiello 

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E’ di questi giorni l’uscita del nuovo album del cantautore siciliano Seby Mangiameli “Il Viaggio”, un progetto che ha preparato molto attentamente e che ha portato alla realizzazione di quest’opera musicale co-prodotta con l’amico Giuseppe Matarazzo.  Possiamo senza tema di smentita definire Seby Mangiameli, fondatore di Tadranura, un viaggiatore, che fin dal 1992, incessantemente è alla ricerca di rotte e percorsi da seguire che propone, in modo peculiare, esprimendosi con molto agio nella cornice della musica etno-folk e world music  Molti degli addetti ai lavori lo collocano nel cantautorato colto italiano, che fu dei grandi Guccini, Fossati e De Andrè. In questi giorni concomitante all’uscita del CD si avvia anche la sua tournèe italiana che partirà da Perugia. Buona lettura!

Grazie per essere qui Seby dicevamo che è appena uscito il tuo CD “Il Viaggio” ed in tanti, prima ancora di avviare il tuo tour, già te lo stanno chiedendo, come ti fa sentire questo?

Mi emoziona tantissimo e mi restituisce il riscontro della bontà e qualità del progetto e non solo di questo CD prodotto, che è stato curato in ogni dettaglio. Amo la musica ed ancor di più rispetto il pubblico che mi segue che comprende e riconsegna questo amore/rispetto. Per questo motivo prima di proporre loro qualcosa, che sia in uno dei miei pezzi o in uno dei miei concerti, ne devo essere convinto innanzi tutto io in prima persona. In tal modo posso trasferire quell’emozione e quella magia che è ciò che l’artista deve saper fare coinvolgendo il suo pubblico che poi ripaga con altrettanto coinvolgimento, innescando così un virtuoso circolo.

Parlaci un po’ di questo CD e delle musiche in esso contenute, cosa possiamo aspettarci?

Patrizia ti rispondo sorridendo perché sono un pochino di parte, ma anche i musicisti che hanno collaborato al progetto con me hanno difficoltà a dire quale tra i 12 brani sia il più bello. Sono stati scelti molto attentamente, ognuno ha una sua storia e valenza, per questo sono inclusi nel CD, proprio con una precisa scelta. Ti racconto per esempio la genesi di “Se scrivessi una canzone d’amore”. Fino a quattro anni fa avevo un repertorio più serrato e mi rammento che quando finì un concerto fu Piergiorgio Monaco, co-fondatore con me dei Tedranura purtroppo scomparso nel luglio del 2018, che mi disse di scrivere una canzone d’amore per alleggerire i temi di denuncia che trattavamo. L’indomani la scrissi toccando non solo il tema dell’amore ma anche portando, come sempre faccio, l’attenzione su un altro asse come le ingiustizie, sulla speranza di un mondo migliore come dico nel pezzo “Una canzone d’amore senza guerra e dolore menzogna e rancore”. Credo questo sia uno dei brani più belli, dolci e significativi inclusi nel CD che fu scritta nel periodo di convivenza con la mia ex compagna a cui la dedicai. Ma ci sono anche altri brani per me rilevanti a cui sono legato come “Sicilia Ominia est” brano dedicato alla Sicilia che è un inno, un romanzo musicato rivolto alla mia terra, ma anche “Signora di Nivi” un omaggio all’Etna con il testo scritto in dialetto siciliano, o come ancora “Madre in piazza” un pezzo il cui testo è stato scritto in ricordo della mamme di Plaza de Mayo in Argentina per i desaparecidos.

A giorni si avvita la tua tournée nazionale. Dove sarai?

Partiamo da Perugia e sono molto contento di essere presente nella rassegna internazionale “Stati d’arte” che si terrà nella magnifica cornice di villa Fidelia, poi proseguiremo il 20 agosto a Spoleto il 22 torniamo a Perugia ed il 31 agosto ci esibiremo a Carlentini in Piazza Armando Diaz. In settembre il tour ci porterà ad Empoli, poi Reggio Emilia e saremo anche a Roma, il 21 al Teatro Arciliuto ed il 22 al Teatro Piccolo. Sono previste delle tappe anche a Matera, Cosenza ed ovviamente un giro ampio nell’amata Sicilia toccando tutte le principali città da Messina a Palermo e con una puntata nella provincia di Trapani. Sono felice della formazione che per la maggior parte mi accompagnerà in questa tournée, in primis Salvo Amore, alle chitarre, con il quale abbiamo anche curato gli arrangiamenti. Con noi, alle percussioni ci sarà Alessandro Borgia, al basso Giampaolo Castro, alla Batteria Marco Monaco che ci raggiungerà in alcune date, così come la flautista Alessandra D’Andrea ed in alcune serate ci sarà Rachele Amore ed il fisarmonicista Giuseppe Roccella.

Cosa ne pensi della musica di oggi?

Se parliamo della canzone, purtroppo credo che oggi sia priva di testi e di buoni arrangiamenti. La vedo un po’ mediocre e molto commerciale e personalmente non mi trasmette emozioni. Credo sia necessaria l’esigenza di preparazione e cultura. Non si possono affrontare temi e brani di un certo spessore se almeno non si conosce un po’ la storia.  Se parliamo di musica Jazz è diverso, se fatto bene ed è ricercato è ottima musica, come quella di Pat Metheny, amo molto anche il jazz/tango di Astor Piazzolla e la musica andalusa di Al Di Meola e Paco De Lucía. Musica. Questi sono i generei musicali che ascolto e che mi influenzano anche per i miei arrangiamenti.

Per molti addetti ai lavori sei un riferimento del cantautorato colto italiano anzi l’erede, che dici al riguardo?

Sono persona molto concreta e con i piedi saldi a terra, certo non nego che mi lusinga, ma proseguo seriamente e con impegno nel mio “Viaggio” fatto di amore e rispetto per la musica che è imprescindibilmente parte di me. Sento piuttosto un senso di obbligo nel rispondere alle aspettative degli addetti ai lavori, come dici tu, ma soprattutto del mio pubblico. Essere riconosciuto come un riferimento del cantautorato italiano, come lo sono personaggi del calibro di Guccini, De Andrè o anche Fossati mi fa capire che ciò che propongo ha una valenza riconosciuta e non è per nulla cosa scontata, tutt’altro.  Senza dubbio un gradito e bel complimento.

So che hai un sogno, un progetto futuro, ce lo vuoi svelare?

Quando mi fanno questa domanda mi viene da sorridere e rispondo con quello che potrei dire quasi essere un mio motto: “I sogni li dormo la notte”. Di giorno perseguo obiettivi concreti ed uno certo che ce l’ho ed è il desiderio di suonare al teatro Brancaccio di Roma anche perché è li che ci fu l’ultimo concerto di De Andrè, uno dei grandi riferimenti per me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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