DITUTTO. Intervista Esclusiva alla band romana The Morras

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Oggi su DiTutto, una band romana all’esordio discografico assoluto: The Morras.
Pubblicato il 15 Marzo su tutti i digital store, “Sarebbe stato bello” è il titolo del disco d’esordio della band romana registrato completamente in presa diretta e mixato allo Studio66 di Alessandro Meozzi a Roma.

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L’album è composto da 8 brani dal sapore rock stile anni ’60, con influenze e sfumature del nuovo sound di ultima generazione.

Il primo singolo estratto ed accompagnato dal videoclip ufficiale e “Aghi e Spine”.
Aghi e spine rappresenta i sogni e la disillussione, in una canzone intima dove partire o tornare non cambiano il finale lasciando tutto immutato comprese le cose difficili della vita.

 

Quando avete capito che era ora che i The Morras facessero sentire la propria idea attraverso canzoni inedite?

Nasciamo come band cover. Abbiamo iniziato a scrivere pezzi inediti e a proporli nei live. Da qui è nata la voglia di fare qualcosa di nostro ed eccoci qua.

“Aghi e spine” è il primo singolo accompagnato da un videoclip molto semplice e che rappresenta il messaggio della canzone. Come è nata questa canzone e l’idea di questo videoclip?

La canzone è una delle prime scritte. Racconta della voglia di evadere e di tenere lontano i problemi. Spesso però la soluzione non è nel cambiare aria. Il video è un progetto amatoriale molto semplice e diretto dove ci hanno aiutato dei nostri amici nel montaggio.

“Sarebbe stato bello”, un titolo che sembra portare a pensare che siate amareggiati o delusi per qualcosa. Volete raccontarci la scelta del titolo del vostro album d’esordio?

“Sarebbe stato bello”’ è anche il titolo della prima traccia che apre il disco. È una canzone molto ironica sui sogni e i desideri che uno ha e che spesso non si realizzano. Diciamo che tutto l’album poi descrive un po’ questi sogni e queste disilussioni, questo periodo storico che stiamo vivendo.

Cosa pensate della musica italiana contemporanea?

Ci piacciono molte band italiane, meno conosciute magari. Dagli anni 80 ad oggi la scena indie è cresciuta molto e sta avendo molto più spazio. Bisognerebbe avere ancora più opportunità nel circuito musica. È giusto far sentire tutto, anche per un accrescimento e una  diversità culturale.

Oltre alla musica, qual è la giornata tipo della band?

Non viviamo di musica, abbiamo tutti i nostri hobby e i nostri lavori. Quindi diciamo che la nostra giornata tipo – risponde ironicamente Simone Iannotti – è più standard e poco rock

Dopo l’uscita del vostro primo lavoro discografico, quali saranno i vostri progetti per il 2019?

Ora ci godiamo l’uscita dell’album. Speriamo di fare molti live. Molte date sono in programma e altre usciranno. Poi si vedrà. Nuovi brani sono già in lavorazione.

DT

 

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