“Gli italiani e il cordone ombelicale con genitori e suoceri”. Su Radio 24 è il giorno del Supersondaggione di Melog

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Avete genitori a chilometro zero oppure oltre confine?
A questa domanda hanno risposto oggi gli ascoltatori di Radio 24.

Oggi, 26 gennaio, per il supersondaggione è stato chiesto al pubblico di Melog, in onda da lunedì a venerdì alle 12.10 su Radio 24, di geolocalizzarsi e di segnalare quale fosse la distanza spazio-temporale che li separa dalla casa dei genitori o suoceri.

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Lo scopo è di avere un dato numerico del simbolico cordone ombelicale che tiene gli Italiani ancora legati alla loro famiglie d’origine.  Gli ascoltatori, secondo la loro geolocalizzazione, sono stati collocati in tre distinte categorie:

1 –  Piezzecoristi tutta la vita: 31%

Avete la casa di suocera o mamma a meno di 4 km o a meno di mezz’ora dalla vostra abitazione. Genitori e suoceri sono una risorsa permanente ed eterna, e anche loro hanno bisogno di voi: se non vi vedessero spesso soffrirebbero troppo.

2 – Mammonisti tiramolla: 16%

La casa dei vostri suoceri o genitori è lontana da voi dai 4 ai 20 km e per raggiungerla ci mettete da mezz’ora a un’ora. Avete una visione elastica della prossimità genitoriale. Il principio è: abbastanza vicini per quando servono, abbastanza lontani per quando rompono.

3 – Tagliocordonisti autonomisti: 53%

Avete la casa di genitori e suoceri oltre i 20  km o a più di un’ora di distanza da voi. E’ vero, i genitori ci hanno regalato la vita ma non è detto che se la debbano poi riprendere giorno per giorno.

Il nostro scopo era definire quale mutazione stesse avvenendo nella struttura di base della nostra società, in ragione di due punti di vista opposti, tra chi pensa che prima ci si liberi dai vincoli della famiglia di origine meglio è, o chi, al contrario, non si vorrebbe mai separare dal ventre che lo ha generato”. Così motiva Gianluca Nicoletti, conduttore di Melog su Radio 24, l’ultimo sondaggio proposto al pubblico del suo programma.

La crisi della struttura familiare classica risulta evidente nei numeri emersi. La prevalenza di “Tagliocordonisti autonomisti”  (53%) è sintomo di una necessità di spostamento dal luogo d’origine, soprattutto alla ricerca di occasioni di lavoro. Le fasce di pubblico meno attempate non si fanno scrupolo di mettere anche grosse distanze tra loro e i genitori, la scelta per molti avviene già dal periodo fuori sede universitario.

La seconda categoria dei “Mammonisti tiramolla” (16%) corrisponde ad una scelta di separazione “prudenziale”, non sempre intimamente elaborata e restando in ogni caso nel raggio di un calcolato opportunismo: il giorno in cui si va a vivere per conto proprio, avere genitori e suoceri comunque raggiungibili nel tempo massimo di un’ora può essere un grande vantaggio.

Infine sempre più residuali nella realtà dei fatti i “Piezzecoristi tutta la vita” (31%) atteggiamento ancora concretamente impugnato come ideale,  laddove esistano valori sociali condivisi e un’economia tale da permettere stabilità a più generazioni di congiunti. Il piezzecorismo spesso riemerge come retro pensiero giustificante o assolutorio, per ammorbidire come “forzatura necessaria”, la scelta pragmatica di una fuga reale dal focolare domestico.

 

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