Ilaria Ceccarelli in arte IosonoAria – Intervista Esclusiva –

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“Vorrei essere fatta d’aria, attraversata da oscurità e luce e dal suono di una voce”

 

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IosonoAria è il nome d’arte di Ilaria Ceccarelli che ha da poco fatto il suo esordio con il singolo “100 sorrisi”. Nata a Milano e vissuta tra Messico, San Paolo del Brasile e New York, IosonoAria da sempre è in cerca di musica e parole. Gli anni trascorsi all’estero e il lavoro svolto in studio di registrazione al servizio di grandi musicisti, le hanno regalato maturità e spessore.

 

Quando Ilaria Ceccarelli è diventata IosonoAria? E come mai hai deciso di chiamarti con questo nome che trasmette un senso infinto di libertà?

“Vorrei essere fatta d’aria, attraversata da oscurità e luce e dal suono di una voce” È una rima che mi è venuta in mente un giorno che sul divano sognavo il teletrasporto. L’aria viaggia veloce e arriva in più luoghi velocemente, la mia voce è fatta d’aria.. È stato Ferdinando Arnò, il produttore della canzone a insistere perché mi chiamassi così,  ha detto che gli ricordava la mia essenza.

Tutti sanno che sei figlia della più famosa valletta italiana, Sabina Ciuffini. Come ci si sente a essere figlia d’arte e che consigli ti ha dato tua madre ora che anche tu stai muovendo i primi passi nel mondo dello spettacolo, in particolare della musica?

Sabina “mamma” è una donna molto modesta, dice sempre che lei non ha fatto l’artista e che ha avuto solo molta fortuna. Essere figlia di una donna che giovanissima era già molto famosa ti rende consapevole che questo è un lavoro per cui lasci molte cose indietro. Questa consapevolezza mi ha rallentato nella rincorsa…sono partita svantaggiata sapevo già che essere famosi non significa essere felici.

“100 Sorrisi” è il tuo singolo d’esordio. Com’è nato? Ti va di raccontarci qualcosa?

100 Sorrisi è una canzone che  nasce a NYC qualche anno fa.  Ho letto una storia in cui si parlava di un signore che vendeva colori bellissimi, che tutti volevano comprare ma avevano paura di non potersi permettere.  Alla fine un bambino si avvicina e finalmente chiede , senza malizia al venditore quanto costassero questi colori. Lui gli sorride e gli risponde: “solo cento sorrisi”.

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Il brano è accompagnato da un video particolare. Chi ha avuto l’idea e qual è il significato che si nasconde?

L’idea delle guerriere del sorriso nasce dalla canzone… penso che siano le donne le maggiori portatrici di gioia nel mondo. Gayarama ne ha curato i costumi e la direzione artistica interpretando  questo concetto di #guerriredelsorriso con un loro progetto che si chiama Sisterhood. La regia è di Caterina Viganò.

Sei nata a Milano e vissuta in Messico, San Paolo del Brasile e New York. Quanto hai portato con te di tutte queste esperienza?

Viaggiare e vivere in giro per il mondo mi ha reso ciò che sono.  Mi ha reso consapevole della mia debolezza e della mia forza.

Cosa pensi della musica italiana e dei talent? Hai mai provato a partecipare?

La musica Italiana non riesce a superare gli antichi splendori… ma lagnarsi del passato fa tanto bianchino al bar, i talent tolgono mistero agli artisti e non aiutano i cantautori. Ma ti danno una visibilità enorme.

Progetti per il futuro? Dove ti vedremo quest’estate?

Speriamo un disco a breve! E spero che Radio Deejay mi prenda tra gli artisti del Deejay On Stage che si terrà a Riccione, ci spero molto.

DT

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