TU CHIEDI CHI ERANO I BEATLES? “NOSTALGIA” DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE CON GLI STADIO

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Galatina, Lecce. E già, tu chiedi chi erano i Beatles, ma chi saranno mai questi Beatles? Chi saranno mai questi Stadio? Quanta buona musica originale, vera, uscita dai pentagrammi, dagli accordi, dalle chitarre e dai pianoforti e dal cuore dei musicisti potremo ancora ascoltare? Gaetano Curreri, frontman degli Stadio, venerdì sera (12 agosto 2016) ha pronunciato la parola nostalgia come possibile punto di partenza per il futuro, per andare avanti verso cose nuove e belle. Ma la bellezza della musica che ci hanno fatto ascoltare viene proprio dal passato, un passato in cui nello studio di registrazione la musica ci arrivava, non veniva costruita.

Foto conferenza stampa prima del concerto 

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Già chi sono mai questi Stadio che hanno trascinato quasi cinquemila persone a cantare, ascoltare, commuoversi? Sono solo dei grandi musicisti, che hanno costruito sia da soli che insieme ad altri grandissimi la storia della musica. Apparentemente sono sulla cresta dell’onda per aver vinto l’ultima edizione del festival di Sanremo, in realtà fanno parte del repertorio che canticchiamo ed ascoltiamo da quasi una vita, e fanno parte di essa così semplicemente, senza eccessi e “menate” (passatemi il termine) da rockstar, senza look sconvolgenti o di tendenza, usando come effetti speciali i loro strumenti e la loro musica. La serata di ieri sera al quartiere fieristico è stata, oserei dire, magica, fuori dal tempo, perché ci siamo sentiti tutti come una comitiva di amici davanti ad un falò d’estate, incuranti del vento, che canta i brani più amati accompagnati da chi sa suonare.

Sarà stato il simpatico accento di Curreri, sarà stata l’aria di vacanza, sarà stato che quella musica fa parte di noi (i brani più “anziani” come anche quelli recenti) ma nessuno, e dico nessuno dei presenti, è rimasto indifferente.

Ci sono stati anche veri momenti di commozione durante il brano dedicato a Pantani, quando è rimbombata la voce indimenticabile di Lucio Dalla, ed un sincero moto di orgoglio legato all’apparizione di Raffaele Casarano sul palco col suo inconfondibile e magnifico sax.

Non è mancato nulla, e bisogna dare merito a chi ha organizzato questo concerto, perché la scelta fatta si è rivelata ottima. Voglio seguire il consiglio di Gaetano e pensare positivo per il futuro, pensare che da qualche parte c’è un’altra band di ragazzini che ha la musica nel cuore, nell’anima, nel sangue così tanto da non rincorrere premi, classifiche o copertine, ma che sia capace di farci sognare e di accompagnare la vita di chi la ascolta come hanno fatto loro.

Grazie davvero, felice di essere stata partecipe.

Anna Onesimo
Inondazioni.it

 

La foto in testa è stata estratta da FB dalla pagina di Piero Russo

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