Intervista Esclusiva. FRANCESCO MECCO VILLANI: il suo tributo a Lucio Dalla alla finalissima del “Premio Lucio Dalla” che si terrà il 12 Maggio a Roma.

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di Patrizia Faiello

Il protagonista dell’intervista, che oggi DiTutto vi propone, è Francesco Mecco Villani, il cantautore ascolano noto per proporre viaggi nella musica d’autore, con particolari riferimenti ad alcuni brani storici del grande maestro e poeta Lucio Dalla. Francesco Mecco Villani, insieme alla sua band, infatti anche quest’anno, sarà ospite della serata di finalissima, del 12 maggio prossimo, del concorso canoro “Premio Lucio Dalla” giunto alla 6° edizione. Francesco si contraddistingue nel panorama musicale per promuovere musica inedita grazie al suo progetto MECCO VILLANI LIVE PROJECT

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Come nasce la tua passione per la musica?

Hai detto bene Patrizia!  Ci si nasce con la passione della musica! Ogni essere umano ha un suo talento e per sentirsi vivo deve assolutamente svilupparlo se ci riesce. La passione che ho per la musica è uno stato di necessità direi, è un elemento vitale per me, che ovviamente è sbocciata da bambino.

Come nascono le tue canzoni?

Innanzitutto ho subito percepito fin da ragazzo la capacità di scrivere, di avere una creatività; non ho sviluppato a fondo una carriera prettamente da musicista, ma ho sentito sempre il bisogno di inventare soprattutto musica. Le mie canzoni si ispirano a una scuola che è soprattutto quella di Lucio Dalla, ma non solo, accoglie tutti quei stili musicali che mi hanno appassionato, soprattutto quelli che hanno caratterizzato la musica dei cantautori italiani. Quando scrivo non mi prefiggo un progetto culturale o un messaggio da inviare a chi mi ascolta, anche se qualche volta è successo, non ho questa pretesa, al contrario mi stimola scrivere quello che vivo e che incontro tutti i giorni.

Il tuo percorso artistico vede numerose partecipazioni ad eventi e concorsi canori. Cosa di quelle esperienze ancora oggi ti accompagna?
Ho iniziato tardi a partecipare ai concorsi musicali e le soddisfazioni sono state tante. Ho cercato di partecipare a quelli più famosi e spesso sono riuscito ad arrivare in finale, e ho avuto anche la grande soddisfazione di vincerne alcuni. Devo essere sincero riguardo ai concorsi musicali, i ricordi sono agrodolci; ci tengo a spiegarmi: ho incontrato bellissime realtà, ossia concorsi che cercavano di “combattere” se si può dire la legge dei Talent e dei karaoke (vedi il premio Lucio Dalla), altri purtroppo invece sì sono adeguati al sistema. La verità purtroppo che in ITALIA la creatività è messa al bando, si canta e basta!! La musica in generale se è pensata e di conseguenza creata, e quindi in quanto pensata, può essere pericolosa, perché la musica è cultura e di conseguenza aiuta a far crescere un popolo. La televisione di oggi, purtroppo condiziona, segue dei suoi scopi, ed è sotto gli occhi di tutti come sia decaduta; per cui non basta essere dei grandi artisti, ma subentrano altri fattori che non hanno nulla a che fare con l’arte come ad esempio la ricerca estrema dell’estetica nel suo aspetto più volgare. Lo ha detto anche Mogol, un BATTISTI non sarebbe mai emerso forse neanche un DALLA o un COCCIANTE, perché non avrebbero rispettato determinati canoni o leggi di mercato.

Francesco Mecco Villani e il live project. Ce ne vuoi parlare?
Il Mecco Villani live Project innanzitutto è un incontro tra amici; la musica è relazione, è telepatia ed empatia e quando questo si crea è naturale che si sposa un progetto musicale da affrontare insieme. Lo scopo artistico di questo gruppo è semplicemente fare quello che si faceva sempre fino a qualche anno fa, ossia  proporre musica nuova, inedita, che si ispira, come ho già detto in precedenza, a uno stile musicale, quello inventato dai cantautori, ed omaggiare inoltre anche il più grande, Lucio Dalla.

Nella 4° edizione del contest musicale Premio Lucio Dalla hai ricevuto il premio della critica con il brano “Figlio della città”. Perché secondo te oggi si fa fatica a riconoscere le proprie fragilità?
Nella vita ho anche studiato teologia, che  fra i suoi scopi indaga il senso della sofferenza e della fragilità. Questa è una società efficiente, in cui il dolore è considerato inutile, la vita va vissuta secondo canoni di qualità altrimenti non è degna. Il discorso è ovviamente vastissimo, ampio direi. La fragilità include anche l’errore umano, il “peccare”. In pratica la fragilità si associa anche alle nostre mancanze, ma include anche “il piccolo”, ciò che è debole, per cui va amata, difesa e capita. L’amore quando raggiunge il suo apice, spesso è appunto, fragilissimo, nel senso più poetico e tenero del termine. Il brano “Figlio della città” che ho presentato alla quarta edizione del premio Lucio Dalla, racconta proprio di un personaggio della mia città, famoso purtroppo per il vizio del bere; quest’ uomo è sempre stato deriso e rifiutato ma anche amato, da pochi purtroppo. Per cui ho immaginato, anzi purtroppo ne sono stato testimone, come tante persone che all’apparenza sembrano integerrime, oneste moralmente integre, in realtà dentro hanno l’immondizia, ma avevano la scusa di avere questo povero personaggio di fronte, per poter lavare la propria coscienza. In poche parole questo povero “figlio” era una discarica sociale. Era lui il colpevole!! Per questo l’ho voluto omaggiare.

Anche quest’anno sarai di casa, con la tua band, alla finalissima premio Lucio Dalla. È un appuntamento a cui non vuoi rinunciare perché?
Ci sono anche quest’anno ad omaggiare e proporre le canzoni del grande Lucio e non ci voglio rinunciare! Soprattutto perché Maurizio, anche se ci siamo visti soltanto in occasione del premio, è diventato un amico, ho percepito dentro questa bellissima sensazione. E poi ho la possibilità di cantare Lucio Dalla al premio Lucio Dalla e questo è un privilegio enorme. Ad esempio per uno che ha amato DALLA fin da bambino, ed è conosciuto nella propria città e non solo per la sua passione per questo artista immenso, avere la soddisfazione di cantare le sue canzoni a Bologna, l’anno scorso, è stato qualcosa di incredibile. E cantare quest’anno “La sera dei miracoli”, nella città in cui è nata questa melodia stupenda, a cui è dedicata anche una targa nella via in cui abitava Lucio a Roma, è un’altra grande soddisfazione. E questo lo devo solo a Maurizio e gli devo solo semplicemente dire grazie!

Progetti futuri?

I miei progetti futuri? Rimanere su questa linea, cercare di vivere di musica, di proporla dal vivo e di scriverla. Ho in mente in particolare di proporre un intero omaggio a Lucio per questa estate, in parallelo sempre con il progetto Mecco Villani live Project. Ho sicuramente voglia di rimettermi a fare un nuovo disco e soprattutto spero, approfittando anche di questa stupenda vetrina, di poter diffondere ancora di più la mia passione in giro per l’Italia. Vi voglio bene a tutti !! Ciao

 

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https://www.ditutto.it/magazine/intervista-esclusiva-a-maurizio-meli-ideatore-del-premio-lucio-dalla-io-credo-in-certi-valori-e-son-quelli-che-ho-imparato-da-lucio-in-questo-campo-la-mancanza-di-supporti-economici-non_/

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