La “Fragola (Fragaria vesca L), proprietà e benefici per la salute

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di Anna Pagliarone

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Nomi comuni: amansus, briachelle, fregul, froa magiostra, merello, mura di terra. Fa parte delle famiglia delle Rosacee. E’ una pianta erbacea, perenne, altra circa 20 cm. Ha due tipi di fusto, uno strisciante (stolone), che ai nodi emette radici in corrispondenza delle quali nasce un altro fusto molto corto su cui crescono foglie e fiori. Le foglie sono composte da tre foglioline ovate, con margine dentellato, provviste di lungo picciolo. Racemi di 5-8 fiori bianchi con corolla formata da 5 petali e con numerosi stami. I falsi frutti formati da una parte carnosa, di colore rosso su cui sono inseriti i frutti veri (acheni) che sono i semini che si trovano sulla superficie.

E’ una pianta a larga diffusione, si trova sia allo stato selvatico nei boschi, su vecchi muri a retta di campi, e nei prati fino a 1600 m di altezza, sia coltivata in piena terra o in serra. Richiede terreno sciolto, concimato e ben drenato, in quanto il ristagno d’acqua favorisce la formazione di muffe che aggrediscono l’apparato fogliare facendolo seccare. Per questo si consiglia, quando le piantine stanno fruttificando di mettere a contatto con il terreno uno strato di trucioli di legno che aiutano il drenaggio ed evitano, durante l’annaffiatura, che la terra vada sui frutti; così facendo, inoltre,  si facilita il lavaggio al momento del consumo. Le foglie vengono usate per preparare infusi e i falsi frutti. Le foglie si raccolgono in primavera, i falsi frutti in estate. Per quanto concerne la conservazione le foglie vanno fatte essiccare all’ombra in strati sottili e poi conservate in sacchetti o barattoli, i falsi frutti si conservano surgelati o in preparazioni come marmellate, sotto liquore, sotto zucchero ecc.

Le parti di questa pianta che vengono utilizzate a scopo medicinale sono il rizoma, le foglie e il frutto. Il rizoma e le foglie vecchie sono impiegate come astringente intestinale e contro artrite e gotta. Le foglie giovani, invece, risultano efficaci per le loro proprietà antireumatiche, diuretiche ed emostatiche. L’efficacia contro la gotta è legata al contenuto di acido salicilico che influenza la pressione e la coagulazione del sangue. Il frutto, che ha un alto contenuto di calcio, ferro, fosforo, vitaminca C, per le sue proprietà depurative, diuretiche, lassative, e non ultime nutritive e antianemiche, è indicato nell’arteriosclerosi e nell’ipertensione.

In caso di artrite, gotta e reumatismi, ma anche di ipertensione, anemia e obesità, si consiglia di consumare 250 g di fragole al giorno, in 2 volte. Contro l’uricemia si consiglia di consumare 400 g di fragole, condite con succo di limone, da consumare nell’arco della giornata.

L’uricemia è la misura della quantità di acido urico presente in circolo. L’acido urico è una sostanza di scarto del metabolismo delle cellule, prodotta in seguito alla degradazione delle purine. La sua concentrazione nel sangue è il risultato dell’equilibrio tra la sua produzione da parte dell’organismo e la sua eliminazione con le urine. Se l’acido urico viene prodotto in eccesso o non viene eliminato in modo sufficiente, può accumularsi nell’organismo e determinare un aumento dei suoi livelli ematici. (iperuricemia). L’esame dell’uricemia viene utilizzato per rilevare livelli elevati di questo composto e aiutare il medico nella diagnosi di gotta. Questa analisi è utilizzata anche per monitorare nel tempo i livelli di acido urico durante certe terapie e come ausilio nella diagnosi delle cause che provocano la formazione ricorrente di calcoli renali. Perché si misura l‘uricemia?

Per:

  • rilevare livelli elevati di acido urico nel sangue:
  • monitorare i livelli di acido urico, quando si è sottoposti ad alcuni trattamenti chemioterapici o radioterapici;
  • controllare i pazienti affetti da gotta, che sono a rishio di sviluppare calcoli renali.

La fragola è una pianta molto utilizzata anche in campo dermatologico; per ottenere maschere nutrienti, contro le infiammazioni e gli arrossamenti conseguenti a una prolungata esposizione al sole potete usare il succo fresco mescolato a un’uguale quantità di latte. Anche contro la couperose la fragola può essere di valido aiuto: usatene le foglie fresche e contuse in applicazioni locali.

Le fragole contengono fosforo, ferro, calcio e vitamine A, B1, B2 e C. Contengono anche xilitolo, una sostanza in grado di prevenire la formazione della placca dentale e l’alitosi.

Curiosità

le fragole venivano impiegate nella dieta quotidiana già dall’uomo preistorico: a testimoniarlo sono alcuni resti presso insediamenti del Neolitico. Naturalmente le fragole che oggi si trovano sul mercato sono molto diverse per aspetto, e anche per sapore, da quelle che i nostri antenati raccoglievano e che ancora oggi crescono spontanee nel sottobosco. Le fragoline selvatiche, molto più piccole di quelle cresciute in serra, sono infatti senz’altro meno succose, ma anche assai più dolci e profumate dei frutti coltivati.

Nell’antica Roma, le fragole comparivano sulle tavole durante le feste in onore di Adone. La leggenda, narra, infatti, che alla morte di Adone, Venere pianse molte lacrime che si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole.

La coltivazione delle stesse iniziò in Francia nel XVI secolo. Dapprima le piantine vennero apprezzate soprattutto per la fioritura, ma Jean de la Quintinye, giardiniere del Re Sole, intuì ben presto che esse potevano avere anche una funzione alimentare. Iniziò così a selezionarne le varietà fino a ottenere quei frutti che oggi tutti coltivano. Le fragole selvatiche, comunque, godevano da secoli di una discreta fama: per i Romani costituivano anche un efficace rimedio contro alcune malattie. Linneo soprannominò la fragola “beneficio degli dei”, per il fatto di essere guarito da una grave forma di gotta proprio grazie alla preziosa piantina.

Anche nei secoli successivi le fragole vennero apprezzate per la loro proprietà diuretica e impiegate nel trattamento di gotta e tisi. Questi frutti, tuttavia, non di rado provocano manifestazioni allergiche e orticarie. Per evitare tale inconveniente, si può tentare una specie di profilassi di desensibilizzazione, mangiando ogni giorno per una settimana un pezzettino piccolissimo di fragola, insufficiente a scatenare l’allergia, ma utile a vaccinare l’organismo verso le successive consumazioni.

Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.

Giovanni Pascoli

 

 

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