Intervista esclusiva – Favelas JFlous: “Il rap mi ha salvato dalla galera. Ora la mia voce parla per chi non ne ha una”

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Dalle periferie di Milano ai riflettori della scena rap italiana, Favelas JFlous è la prova vivente che la musica può essere rinascita. Dietro il nome d’arte c’è Jamal Hourani, origini marocchine ed egiziane, cresciuto tra i palazzi popolari di San Siro, dove la vita ti insegna presto a cavartela da solo. Il suo percorso non è stato facile: razzismo, povertà, malattia, e una quotidianità fatta di porte chiuse. Ma Favelas JFlous ha scelto di rispondere con le rime, trasformando il dolore in arte e la rabbia in forza.  Oggi conta decine di migliaia di follower, collaborazioni importanti e apparizioni televisive in programmi come Porta a Porta e Dritto e Rovescio. La sua voce è diventata simbolo di un riscatto possibile.

Favelas JFlous, com’è nato tutto?

Nasce da un bisogno, non da un sogno. Da ragazzino scrivevo per sfogarmi, per non impazzire. Vedevo i miei amici finire in galera o perdersi, e ho capito che non volevo fare la stessa fine. Il rap mi ha salvato, davvero. È stato la mia terapia, la mia ancora.

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Hai scelto un nome d’arte molto forte. Cosa rappresenta?

Favelas sono le periferie, i posti difficili dove però nasce tanto talento. JFlous è la mia identità, il mio modo di dire: questo sono io, con le mie radici e la mia storia.

Nelle tue canzoni parli spesso di razzismo e disagio sociale.

Sì, perché fanno parte della mia vita. Non per lamentarmi, ma per far capire che anche chi parte da zero può costruirsi qualcosa. Ogni volta che qualcuno mi ha guardato con disprezzo, ho deciso di rispondere con la musica. È stato il mio riscatto.

«Il rap mi ha salvato. Mi ha tenuto lontano da un destino che non volevo»

Hai anche parlato di un periodo di malattia. Ti va di raccontarlo?

È stato un momento difficile, ma mi ha insegnato a dare peso alle cose giuste. Quando stai male, capisci che la vita è fragile. Io ho scelto di reagire creando. La musica mi ha dato forza quando tutto sembrava finire.

Oggi Favelas JFlous è molto più di un rapper. Ha collaborato con artisti internazionali, ha prestato la sua voce alla colonna sonora di Gomorra, e ha persino recitato nel film Futura di Lamberto Sanfelice. Ma, soprattutto, continua a rappresentare chi non ha voce.

Il mio rap è figlio del disagio, ma anche della rinascita. Voglio far capire a chi vive nelle periferie che si può cambiare destino. Non serve essere perfetti. Serve crederci, anche quando nessuno crede in te.

Favelas JFlous è la voce delle strade. Quelle vere, dove la musica nasce dal dolore ma suona come libertà.

Kevin Dellino

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