SALENTO365 – Gallipoli: “Tra libertà e decoro, la bellezza merita rispetto”

di Fernando Nazaro

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Gallipoli è più di una meta. È un’anima. Una città che si offre al mondo con la leggerezza del sole e la profondità della sua storia. I vicoli stretti che si intrecciano come un filo di seta, i balconi fioriti che si affacciano sul mare, e le mura antiche che raccontano storie di marinai, pescatori e poeti. Gallipoli è bellezza, ma una bellezza fragile — e come ogni cosa fragile, va custodita.

Nei giorni scorsi, una turista ha fatto discutere per aver scelto di passeggiare in bikini tra le vie del centro storico, come fosse sulla riva del mare. Prima in due pezzi, poi in un costume intero luccicante, con tacchi alti, borsa-peluche e pose da copertina. Un’immagine che ha creato un acceso dibattito, tra chi ha parlato di libertà e chi ha sottolineato la necessità di rispettare il decoro pubblico. Ma qui non si tratta di moralismo. Si tratta di misura. Perché Gallipoli non è solo mare. Gallipoli è un patrimonio di arte, cultura e storia che va rispettato. Ogni angolo della città ha la sua voce, ogni muro racconta una storia. La sua bellezza non è solo naturale, ma è anche un valore da preservare con attenzione.

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L’ordinanza firmata dal sindaco Stefano Minerva, che tutela il pubblico decoro, non è una misura punitiva, ma un atto di protezione. Protezione per una città che si è costruita nei secoli con cura, grazia e passione. E per questo è giusto dire, con fermezza: l’ordinanza va rispettata. E chi la viola, deve essere sanzionato. Non si tratta di un atto di severità, ma di coerenza. Perché il decoro non è solo una questione estetica, ma un principio che garantisce il rispetto reciproco. Gallipoli non è un palcoscenico per esibizionisti, ma un luogo dove ogni gesto deve essere in sintonia con il contesto che ci circonda.

La libertà è un valore, certo. Ma la vera libertà non è vivere senza regole. La libertà è sapersi adattare alla bellezza di un luogo, rispettarne le tradizioni, sentirsi parte di qualcosa che ci trascende. E in questo senso, Gallipoli merita di essere vissuta con grazia e delicatezza. A chi visita questa città, chiedo di farlo con gli occhi pieni di meraviglia, ma anche con un cuore consapevole. Non basta essere turisti, bisogna essere innamorati di ciò che si guarda, di ciò che si vive. E per farlo, occorre sapere che la bellezza ha una sua misura.

Multare chi viola l’ordinanza non è un atto di severità, ma un atto d’amore. Un atto di rispetto per Gallipoli e per chi la vive ogni giorno. Perché solo quando il rispetto diventa legge, possiamo davvero dire di abitare un luogo con dignità.

Gallipoli non si sfiora. Gallipoli si abita con delicatezza, con eleganza, con cuore. E per farlo, dobbiamo tutti impegnarci a mantenere viva la sua magia, ogni giorno, in ogni gesto.

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