C’è una storia dietro ogni sguardo, e quella di Gennaro Lillio parte da un quartiere popolare di Napoli. Oggi è un volto riconosciuto della moda internazionale, attore, personaggio televisivo e – da quest’anno – anche testimonial e giudice di Mister Talent Of Italy, il nuovo contest maschile che approderà in TV per tutta l’estate 2025.
In questa intervista esclusiva, ci racconta la sua scalata, i sacrifici, le passioni e il nuovo impegno che lo vede protagonista.
Voglio essere un esempio per chi sogna
Gennaro, partiamo dal principio. Chi era il ragazzo di Napoli prima del successo?
Ero un ragazzo con tanti sogni e poche possibilità. Sono cresciuto in un quartiere popolare, dove la normalità era arrangiarsi. Ma proprio da lì ho imparato la resilienza: se vuoi qualcosa, devi lottare. Il mio punto di forza è stato sempre il rispetto per il sacrificio. Ho fatto mille lavori, accettato rifiuti, ma non ho mai smesso di crederci.
Hai iniziato dalla moda, ma oggi sei molto di più. Come si è evoluta la tua carriera?
La moda è stata il mio primo trampolino. Mi ha permesso di viaggiare, di vedere il mondo, di lavorare in contesti internazionali – da Londra a New York, da Parigi a Milano. Ma non mi bastava. Dentro di me c’era una voglia di comunicare più profonda. E allora è arrivato il cinema, poi la televisione. Ho studiato recitazione, fatto casting, girato progetti importanti. È un percorso in continua evoluzione.
Hai vissuto la moda sulle passerelle internazionali, il cinema sui set e la televisione sotto i riflettori. Quali sono, secondo te, le grandi differenze tra questi tre mondi?
Sono tre mondi completamente diversi ma che si incrociano più di quanto si pensi. La moda ti insegna l’autodisciplina, ti abitua alla bellezza esteriore, ma anche alla velocità e al silenzio: sei osservato, non ascoltato. Il cinema, invece, ti chiede profondità: lì non basta l’immagine, devi scavare dentro, emozionare, trasformarti. La televisione, infine, è il regno dell’immediatezza: devi essere te stesso, comunicare in tempo reale, senza filtri. Ogni ambito mi ha dato qualcosa, ma messi insieme sono il mix perfetto per raccontarmi davvero.
E adesso sei testimonial e giudice ufficiale di Mister Talent Of Italy. Com’è nata questa avventura?
Quando mi hanno proposto questo ruolo, ho detto subito sì. Mister Talent è diverso dai soliti concorsi. Qui non si valuta solo l’aspetto fisico, ma la personalità, la forza di un racconto, il coraggio di essere se stessi. Mi rivedo in tanti di questi ragazzi. Per me è un onore poter dare loro un’opportunità, ma anche una responsabilità.
Hai partecipato a tutte le fasi di casting finora. Cosa ti ha colpito maggiormente?
La varietà dei profili. C’è chi arriva dalla provincia, chi ha una storia toccante alle spalle, chi ha talento puro. E poi il pubblico, l’entusiasmo, l’energia. Mister Talent ha già lasciato il segno, e siamo solo all’inizio. Le selezioni continueranno tutta l’estate, e la finalissima a novembre sarà un grande evento.
Che tipo di giudice sei? Severissimo o cuore tenero?
Cerco l’autenticità. Posso essere anche diretto, ma sempre con rispetto. Quello che voglio vedere è gente vera, non maschere. Se uno ha fame di farcela, si percepisce. Non importa se sei perfetto, importa se sei autentico.
E fuori dal contest? Che progetti bollono in pentola?
Sto lavorando su nuovi progetti televisivi e cinematografici. Sono curioso per natura, ho bisogno di mettermi sempre alla prova. Ho avuto la fortuna di sperimentare diversi ruoli e oggi mi sento più maturo. La recitazione resta una delle mie grandi passioni.
Cosa diresti oggi al Gennaro di ieri, quello che sognava guardando i cartelloni pubblicitari dalla strada?
Gli direi: non mollare, anche se fa male. Perché prima o poi tutto quel dolore diventerà forza. E ogni sacrificio sarà un gradino verso qualcosa di più grande. E soprattutto: resta sempre te stesso.
Un’ultima domanda. Cosa ti emoziona ancora, dopo tutto quello che hai fatto?
Vedere la mia famiglia orgogliosa. Sentire il calore delle persone che ti fermano per strada e ti dicono: “Mi ispiri”. E oggi, sedermi tra i giudici e sapere che posso cambiare la giornata – o forse la vita – di qualcuno che ci crede davvero. Questo è il senso di tutto.
Kevin Dellino