“Doutor Gama” di Jeferson De, storia del primo avvocato nero in Brasile, vince la sesta edizione del Bari Brasil Film Fest

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Con la vittoria del film “Doutor Gama” di Jeferson De si è chiusa ieri, mercoledì 30 ottobre, la sesta edizione del Bari Brasil Film Fest, svoltosi fra il capoluogo e Polignano a Mare, toccando luoghi diversi della città e aprendosi a un pubblico vivacissimo e attento.

Un bilancio, quello sul pubblico, davvero incredibile per noi”, commenta, felice, la direttrice artistica Vanessa Mastrocessario Silva, brasiliana di nascita e barese di adozione. “Quest’anno – prosegue – l’accoglienza al cinema è stata ancora più clamorosa che negli anni passati, con temi tanto forti quanto necessari come la schiavitù, al centro della pellicola vincitrice, e l’aborto, tema del bellissimo film Levante. Non ci aspettavamo di essere costretti a mandare indietro tante persone arrivate al Multicinema Galleria per seguire il nostro festival”.

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A trionfare è il biopic sulla figura di Luiz Gama, primo avvocato nero del Brasile, repubblicano e abolizionista, nato libero, venduto come schiavo a 10 anni per pagare i debiti di gioco di suo padre. Una figura esemplare in grado grazie alla cultura di tornare libero e aiutare più di 500 persone a liberarsi dal giogo della schiavitù. Ma è stato Levante di Lillah Halla il titolo che ha maggiormente animato le discussioni dopo la visione in sala e negli incontri all’Università di Bari e all’Accademia del Cinema Ragazzi Enziteto, due delle realtà giovanili coinvolte in questa sesta edizione. Se da una parte gli studenti universitari sono stati spettatori e animatori di un importante dibattito nella facoltà di Lingue lunedì scorso, dall’altra gli allievi dell’Accademia del Cinema sono stati una risorsa fondamentale nel documentare ora dopo ora il festival, seguito con cura con le loro videocamere e con i montaggi che ogni giorno hanno raccontato sui social gli ospiti, le reazioni e il dietro le quinte del Bari Brasil Film Fest.

Il festival, arrivato a Bari nel 2016, ma nato in Cina qualche anno prima per iniziativa appunto della direttrice Vanessa Mastrocessario Silva e del produttore esecutivo Gianpaolo Camaggio, ha ancora una volta centrato l’obiettivo di raccontare un Brasile diverso dalle cartoline fatte di sole e spiagge, un paese calato nel presente, reduce da anni difficili, ma anche carico di una storia piena di battaglie e ricca di musica. Quella di mostri sacri come Tom Jobim, Elis Regina e Dorival Caymmi, al centro di due apprezzatissimi documentari – Elis e Tom: Só tinha de ser com você e Nas ondas de Dorival Caymmi– capaci di raccontare non solo gli artisti, ma anche gli uomini e le donne dietro sonorità che hanno segnato la cultura musicale mondiale e non solo brasiliana. Cultura esplorata in due serate da applausi frutto della nuova partnership con il Duke Jazz Club di Bari che sicuramente avrà un seguito nelle edizioni future.

Il Brasile del nostro festival è il mio Paese, fatto dell’incontro fra l’Europa e le Americhe, di conflitti, malinconie, relazioni appassionate e legami familiari (il film di chiusura “Perola” di Murilo Benicio ne è un fulgido esempio) molto simili a quelli che caratterizzano l’Italia, ma è anche un Paese pieno di luce, di vita, di colori, odori e sapori cui abbiamo nuovamente voluto dar spazio con gli aperitivi curati dall’associazione Origens di Ana Estrela, amica di questo nostro festival, capace di sintetizzare nei suoi piatti quel meticciato che è la nostra essenza e la nostra forza” conclude la direttrice.

Il Bari Brasil Film Fest 2024 è organizzato dall’Associazione culturale Abaporu ed è un’iniziativa che rientra nell’intervento “Promuovere il cinema 2024”, finanziato dalla Regione Puglia e realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission a valere su risorse POC Puglia 2014-2020, Azione 6.7. Contribuiscono inoltre alla sua realizzazione la Sinoglobal investimenti, l’Università LUM, la Octopus e Rivera vini.

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