Gamora – La Donna più letale della Galassia

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Cresciuta da Thanos per essere un’arma vivente, Gamora cerca la redenzione come membro dei Guardiani della Galassia, mettendo a frutto le sue straordinarie capacità di combattimento.

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L’essere che sarebbe diventata la donna più letale della galassia, iniziò la sua vita come membro del popolo degli Zen-Whoberi e visse una vita normale fino all’arrivo dei Badoon, gli invasori che uccisero tutti gli altri membri della sua razza.

Non molto tempo dopo, Thanos trovò la ragazzina e decise di prenderla sotto la sua protezione. Egli le offrì così, una vita intensa piena di tortuosi allenamenti fisici e mentali e la mise più volte contro la sua sorellastra Nebula, anch’ella orfana e “salvata” dal Titano Pazzo. Durante la convivenza con Thanos, Gamora divenne una donna incredibilmente potente, abile e inarrestabile, conosciuta come tale in tutto il cosmo, ed animata sin da subito, da un intenso odio per l’uomo che l’ha presa come una bambina spaurita e l’ha trasformata in quella donna letale.

Grazie all’addestramento di Thanos, Gamora è a conoscenza di tutto quello che c’è da sapere sulla lotta e l’assassinio; è un’esperta combattente con qualsiasi arma, e arrivò in passato persino a brandire la spada Godslayer. Maturò anche capacità telepatiche entrando in contatto con Thanos mentre era al suo servizio, arrivando poi al culmine delle sue facoltà da mentalista, mentre era in possesso della Gemma del Tempo come membro degli Infinity Watch; Gamora però, non potè accedere completamente al potere della pietra, ma a volte riceveva da essa visioni del futuro nel quale avrebbero agito.

Durante i suoi viaggi, affrontò numerosi nemici, ma il suo avversario principale rimane Thanos. Sebbene inizialmente, sentisse una qualche forma di gratitudine nei suoi confronti per averle salvato la vita, Gamora iniziò a odiare il Titano Pazzo e ne contrastò i piani in svariate occasioni. Gamora ha inoltre combattuto in molti eventi cosmici che la misero di fronte ad Annihilus, Ultron, la Chiesa Universale della verità, il Cancerverse, i J’Son di Spartax e i Badoon, la razza che uccise il suo popolo.

Gamora crebbe con la sua pseudo-sorella Nebula, un’altra “collega apprendista” di Thanos, e nonostante questa apparente familiarità, il loro rapporto non fu mai dei migliori. Solo in seguito, ella troverà in in Angela la feroce guerriera asgardiana, una vera sorella d’armi e di intenti. La donna collaborò in svariate occasioni anche con Adam Warlock, Silver Surfer, gli Avengers e gli Infinity Watch (di Warlock stesso) – di tutte le sue diverse affiliazioni però  – ella resta più legata ai quella coi Guardiani della Galassia, coi quali crescerà insieme sino a considerarli la sua stessa famiglia.

Durante il suo allenamento con Thanos, Gamora credette di aver eliminato tutti i Badoon, e solo dopo scoprì che la loro principessa viveva ancora su un remoto pianeta prossimo alla scomparsa a causa del Worm Hole Ubliex. Giunta sul posto per chiudere i conti, Gamora riuscì però a fare amicizia con la principessa, rivedendo nella nuova amica il suo trascorso di vita, e aiutandola per questo, ad eliminare alcuni saccheggiatori degli Zen-Whoberi appena giunti lì per depredare il pianeta prima dell’implosione.

Eliminati tutti i rapporti col suo passato, Gamora apparve a Pip il Troll nel tentativo di rintracciare Adam Warlock e usarlo per uccidere Magus (sua reincarnazione malvagia del futuro). Ella quasi ci riuscì, ma venne fermata all’ultimo da questi, che venne però momentaneamente sconfitto dall’intervento di Thanos che finì il lavoro di conquista della donna. Il Titano Pazzo mandò allora Gamora in missione per diventare la “guardia del corpo non ufficiale” di Warlock, nel tentativo di mantenerlo vivo e soggiogarlo. Il Titano sapeva anche, che però  “figlia” non avrebbe mai accettato questo incarico e sopratutto non condivideva la sua idea di dominio dell’universo e di repressione della vita in esso; per questo egli la voleva solo distrarre con quel falso compito, al fine di poter eliminare indisturbato lui stesso Warlock, e recuperare la Gemma dell’Infinito in suo possesso (Soul Jem).

Gamora iniziò a sospettare dei piani di suo “padre” proprio mentre era diretta verso Warlock, e il suo viaggio si interruppe a causa di Drax the Destructor, che le sfasciò accidentalmente la nave. Dopo lo scontro col Distruttore, Gamora tornò in anticipo da Thanos, per scoprirne allora i veri piani di genocidio cosmico. Smascherato ed in un impeto di rabbia, il Titano attaccò Gamora mandandola in fin di vita, e prima che morisse, Warlock la rintraccio telepaticamente salvandone lo spirito e trasportandolo in un’altra dimensione.

Gamora rimase lì nascosta finché Silver Surfer e Drax non la trovarono levitare nell’armonioso Soulworld all’interno della Gemma dell’Anima. Dopo che il “surfista cosmico” spiegò che Thanos intendeva usare il Guanto dell’Infinito e le Gemme dell’Infinito per distruggere la vita nell’universo, Adam Warlock decise di lasciare ancora Gamora all’interno del Soulworld, e la coppia riapparve quando Warlock prese il controllo del Guanto dell’infinito (già però usato dal titano) e sconfisse Thanos.

Non molto tempo dopo gli eventi dell’Infinity Gauntlet, Warlock divise le Gemme dell’Infinito tra alcuni individui chiamati Infinity Watch e concesse a Gamora la Gemma del tempo. Avere la Gemma del Tempo mise Gamora a disagio, al punto che dopo aver lottato con gli Infinity Watcher, tornò a fare la mercenaria, lasciando l’incarico e la Gemma dopo un breve periodo di possesso.

Durante le sue nuove missioni e combattendo ora per il Fronte Unito, venne a sapere dell’invasione del pianeta dei Kree da parte dei Phalanx guidati da Ultron e decise di affronare di persona questo duro avversario. A seguito di un violento scontro fisico e mentale con l’androide, Gamora – venne assorbita mentalmente da Esso – venendo così a sapere che quando lasciò il mondo creato dalla Gemma dell’Anima, ella ha effettivamente lasciato parte di sé all’interno di esso. Irretita dalla notizia, la guerriera decise di fare il possibile per tornare nel Soulworld e reclamare quella parte del suo essere, servendosi ora dell’aiuto dei suoi compagni di squadra dei Guardiani della Galassia.

 Articolo e Illustrazione Christian Imbriani

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