DITUTTO. Intervista Esclusiva a FRANCESCA BORRELLI: “La chiave di tutto è divertirsi, tornare ad essere bambini e giocare a fare l’artista”

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Di Patrizia Faiello

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Oggi DiTutto riserva il suo spazio alle interviste esclusive ad una bravissima cantante, da molti anni nell’orchestra di Demo Morselli, ed insegnante della rinomata scuola di musica “ La Bottega del suono” di Marcello Cirillo: la dolcissima Francesca Borrelli.

La bella e solare Francesca vanta già un curriculum che la dice lunga sulla sua grande passione per il canto, il teatro e soprattutto il musical.

Al suo attivo importanti partecipazioni in spettacoli come Rodolfo Valentino, con Raffaele Paganini, Grease con Michele Carfora e Simona Samarelli e ben due spettacoli di Massimo Ranieri, Il grande Campione e Hollywood, ritratto di un divo.

Accanto a Raffaele Paganini nel musical “Rodolfo Valentino” solo per citare qualche nome, Francesca ha interpretato il ruolo di Natacha Rambova, moglie di Rodolfo, per la regia di Claudio Insegno e musiche di Maurizio Fabrizio.

Attualmente Francesca è in tournèe, con la Demo Morselli band e Marcello Cirillo, con lo spettacolo “Hit Parade Tour 2019″ con cui porta un repertorio italiano e internazionale in giro per tutta l’Italia. Buona lettura!

 

Come nasce la tua passione per la musica?

Cara Patrizia, a detta dei miei genitori, questo amore nasce sin dalla pancia.. mio cugino cantava e suonava vicino la pancia di mia madre e io già scalpitavo. A soli 6 anni ho vinto il primo premio al Festival dei ragazzi di Santa Marinella (Rm) con il brano “L’amore è”di Lorella Cuccarini e Alessandra Martinez.  A 11 anni invece ho iniziato a studiare canto con Lorena Scaccia con il metodo di Nora Orlandi e da lì non ho mai più smesso. Con grande gioia e soddisfazione questa mia passione è divenuta anche il mio lavoro.

Cosa ricordi del tuo debutto?

Il mio debutto risale all’età di 17 anni con Massimo Ranieri nel musical “Hollywood ritratto di un divo” con la regia di Guseppe Patroni Griffi e le musiche di Gianni Togni e i testi di Guido Morra. E’ uno dei ricordi più belli della mia vita. Feci il provino allo Ials e nonostante fosse un casting a numero chiuso curato da Gastone Razzi famosissimo autore e talent scout, il proprietario dello Ials Luca Roseo e la segretaria di Massimo Ranieri Mry Capodaglio mi inserirono nella lista. Per me fu come un gioco ma  ancora oggi ricordo quanto tremassi davanti a Massimo e a Gianni.

E poi cosa successe?

Da quell’esperienza, nonostante fossi ancora minorenne, mi fecero fare altri tre provini fino a quando Massimo mi disse: “Quando compirai 18 anni?” Io gli risposi: “Il 1 gennaio” e lui mi disse: “Allora lo festeggeremo insieme..”. Non so ancora descrivere la gioia di quel momento e il giorno del debutto a Fano al teatro della Fortuna, piansi per tutto il tempo per gli applausi finali.

Da sc Faiello e Borrelli

Hai avuto la possibilità di lavorare accanto a grandi nomi del mondo dello spettacolo in genere. Cosa ti hanno lasciato queste figure e cosa ancora oggi di loro porti sempre con te?
Ho avuto la fortuna di lavorare con dei grandi artisti e ancora oggi mi sento onorata, Massimo Ranieri mi ha fatto da padre artistico insegnandomi tutti i trucchi del mestiere, anche se non si finisce mai di imparare, e di lui ricordo la sua poliedricità e verità in tutto ciò che faceva. Ogni sera ero lì ad ammirarlo nella sua immensità. Raffaele Paganini è stato un partner stupendo, una bellissima sinergia un uomo umile, solare, giocoso ma allo stesso tempo professionale e pieno di energie. Oppure Luigi De Filippo che mi manca molto mi ha tramesso l’amore per Napoli e la tradizione del teatro napoletano, le sue perle di saggezza. I suoi aneddoti li conservo gelosamente dentro di me. Saverio Marconi e Claudio Insegno dei registi eccezionali che hanno fatto la storia del musical in Italia e a cui devo moltissimo per le opportunità e la fiducia datami e per tutti i loro insegnamenti. I Los locos due artisti fantastici pieni di vita e di musica, che mi hanno fatto innamorare della musica latino americana e infine (anche se ogni persona e artista, dal più piccolo, al più grande, mi ha lasciato molti ricordi indelebili che custodisco nel mio cuore e nella mia mente) Demo Morselli e Marcello Cirillo due personaggi di grande simpatia e umiltà che non finirò mai di ringraziare per tutte le opportunità che mi hanno dato e che continuano a darmi.

Da molti anni fai parte della compagnia della Morselli Band. Come nasce la collaborazione Con il maestro Demo Morselli?

Sono 11 anni che lavoro con Demo Morselli. Ho conosciuto Demo e sua moglie Lucia nel 2008 poco dopo essere sbarcata da un’esperienza bellissima e molto formativa con le navi Costa Crociere. Un mio collega Habib mi disse che Demo cercava una corista/cantante per il tour estivo, mi convocarono agli studi Voxson a Roma a fare il provino mentre preparavano la trasmissione “Chi fermerà la musica” con Pupo su rai 2.  Nonostante non fosse prevista la mia presenza nel programma, perché erano già al completo con la formazione dell’orchestra, il maestro Demo Morselli decise di inserirmi lo stesso dandomi questa enorme opportunità, e per questo non smetterò mai di ringraziarlo.

Lo scorso 23 giugno sei stata giurata al contest “Voice…incanto” cosa hai voluto premiare?

E’ stato un immenso piacere condividere con persone dal cuore d’oro un esperienza bellissima e ringrazio ancora Gaetano Scalone e Silvia Pantano per l’invito, senza il quale non avrei conosciuto te cara Patrizia, la mitica Terry Devol, il bravissimo tenore Gennaro Pedagno, la bellissima e dolcissima Emanuela Titocchia, la stupenda Maria Teresa Amato e un artista/autore strepitoso Riccardo Brizi. Dico sempre che ancora devo essere giudicata io e giudicare i giovani non è per niente facile, ma ho voluto premiare la verità, l’emozione, la tecnica, che è molto importante, la qualità della base e la difficoltà del brano, il look , insomma un po’ come quando si assaggia un dolce, il tiramisù in fondo non è poi così difficile da fare, e è uno dei dolci più conosciuti, ma farlo buono, con le dosi giuste è complesso.

Cosa pensi dei talent?

Questa domanda è sempre complicata perché i talent sono sicuramente un ottimo trampolino di lancio, ma dipende come si affronta il lancio.  Sicuramente danno molte possibilità ai giovani,  che però non tutti colgono come una partenza, bensì come un arrivo. Io sono del parere che la gavetta è molto importante e che non basta solo il talento.  Diciamo che rispetto ad una volta oggi grazie ai talent e ai social si ha modo di conoscere e fare musica più facilmente e velocemente.

Non solo cantante ma anche vocal coach…

Si Patrizia ho iniziato ad insegnare a 27 anni nella scuola della mia insegnante, Lorena Scaccia scomparsa molto giovane purtroppo, che si trova a Civitavecchia, una grande responsabilità che Angelo Lucignani il direttore mi ha voluto assegnare. Ho insegnato in molte strutture, tra cui ancora oggi “Alla bottega del suono” diretta da Marcelo Cirillo a Formello. Ai miei allievi, oltre alle varie tecniche che ho appreso in questi anni, tra cui il voice craft con Gabriella Scalise, cerco di trasmettere le mie esperienze di vita. Cerco di essere un’amica, una confidente, un po’ come lo era la mia insegnante con me, una colonna portante di cui fidarsi e appoggiarsi. In questi anni ho avuto molti allievi, alcuni che hanno fatto carriera, altri che hanno smesso, e altri che lo fanno per passione. In qualunque caso la chiave “di Tutto” è divertirsi, tornare ad essere bambini e giocare a fare l’artista.

Progetti futuri?

Sto lavorando alla realizzazione di un inedito scritto da Riccardo Brizi, artista dal talento estroso e comunicativo. Il 10 luglio registrerò la traccia definitiva dal produttore discografico e musicista Daniele Sinigallia negli Artegiani Studio.

Un sogno che vorresti realizzare al più presto?

E’ quello di far diventare il mio primo brano inedito una colonna sonora di un film di Ferzan Ozpetek o di una serie televisiva tipo Suburra. Forse sogno troppo in Grande? Io dico sempre che bisogna credere, visualizzare e raccogliere

 

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