INGRESSO DEI CAPITALI IN FARMACIA. Dottor Rosario Porzio: “Bisogna rivedere alcuni punti del concorso ordinario e dello straordinario”

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Intervista sull’ingresso dei Capitali in Farmacia ad un farmacista esperto, il nostro consulente Dottor Rosario Porzio.

 

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Come vede l’entrata dei ‘capitali’ in farmacia?

Sono sempre molto aperto alla modernità, ma qui non tutto è stato scritto in funzione di una modernizzazione del sistema. Mi piace l’idea che capitali freschi e spero ‘sani’ entrino nella farmacia italiana, purché non la trasformino ulteriormente in un mercatino.

Trovo svilente per la nostra ‘professione pura’,mettere al vertice della piramide del sistema il ‘capitale’, senza dare il  dovuto peso nella compagine societaria alla figura del farmacista. E’ pur vero che la ‘farmacia italiana’ è stata massacrata dai meri interessi economici; è implosa a causa di chi aveva cristallizzato il suo ‘credo’ prestando esclusivamente attenzione al denaro,e naturalmente parlo della maggioranza dei titolari.

Federfarma, Fofi?

Hanno fatto quel che potevano,ma non è servito a molto, evidentemente. Non giudico i nostri ‘vertici’, non li conosco,ma sono costretto a dire che tranne poche giuste voci significative, il coro è stato poco incisivo fino ad ora.

C’e’ qualche figura nota che apprezza ai vertici della ‘Farmacia Italiana’?

Mi piace il modo di essere di Luigi D’Ambrosio  Lettieri, oltre la politica, oltre la ‘farmacia italiana’. Lo seguo su facebook, mi sembra un uomo pieno di empatia oltre che di talento. Tra l’altro molto umile,mi ha anche chiamato una volta per sapere ‘come la pensavo’ in generale. Gli altri non li conosco e non giudico mai senza almeno un approccio.

Cosa bisogna rivedere ora?

Chiedo proprio a Luigi di risolvere con urgenza i punti deboli del concorso ordinario per titoli ed esami,partendo dal problema del punteggio relativo alla ruralità  che vedrebbe secondo una sentenza del Cds, la possibilità di superare i 35 punti massimi dei titoli di servizio,fino ad un iperbolico punteggio di 41,50.A svantaggio di tutti i collaboratori di farmacia in Italia.Sono sempre dalla parte delle farmacie rurali,soprattutto di quelle più piccole che meritano tutto il nostro sostegno,ma questa storia del punteggio per titoli oltre i 35 possibili non sta in piedi.

Chiedo di valutare con attenzione la riduzione da 10 a 3 anni dell’obbligo delle società vincitrici di concorso straordinario,cosa sicuramente giusta ma con alcuni punti deboli. Mi spiego, bisogna chiarire che chi ha vinto in associazione una farmacia con il concorso per soli titoli ne può avere una sola ,e non solo nelle regioni,come l’Emilia Romagna ed il Lazio,che hanno assegnato in co-titolarità.

Le parafarmacie?

Meritano una grande attenzione. Come i colleghi collaboratori di farmacia anche i farmacisti di parafarmacia hanno bisogno di aiuto.

DT

 

 

 

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