Imma Battaglia, storica leader del movimento LGBTQI, questa sera (martedì 28/2) raggiungerà gli altri naufraghi de L’isola dei Famosi a Cayo Cochinos.

adv

adv

 

All’anagrafe Immacolata, nata a Portici il 28 marzo del 1960, vicino quella Napoli che l’è rimasta impressa addosso nonostante viva a Roma ormai dagli anni’80. Conosciuta da tutti con il nome di Imma, la Battaglia è un’attivista, politica italiana e leader del movimento LGBTQI italiano. E’ stata presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli dal ’95 al 2000, anno in cui organizza il World Pride a Roma, la più imponente manifestazione per i diritti civili e le libertà che l’Italia ricordi, dove milioni di persone lesbiche, omosessuali e transessuali hanno sfilato colorando d’arcobaleno le strade della metropoli. E’ tra i fondatori dell’associazione Di’Gay Project di cui è stata presidente fino a Febbraio 2014. Dal 2013 fino alle dimissioni della giunta di Ignazio Marino, è stata consigliere comunale del Sindaco di Roma.

adv

adv

adv

 Quando si dice nomen omen… quello di Imma infatti, è un vero e proprio presagio. Un nome scritto dal destino il suo, una battaglia che fa parte del suo DNA, costringendola sempre ad esporsi e a dare la propria opinione, combattendo a testa alta per la giustezza di ogni cosa. E’ laureata in matematica ed attualmente è sales manager presso l’azienda di servizi ICT Meware. Ha scritto per l’Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata.

L’Attivismo LGBT: Una volta a Roma, Imma cercò per se e la sua compagna del tempo, la dimensione più idonea per conoscere una realtà vicina a loro. Un luogo dove non sentirsi più sole ed emarginate. Un posto nel mondo da cui farsi sentire. Così, entrò a far parte del movimento molto presto grazie al Circolo Mario Mieli. Nel 1994 è tra le prime linee nell’organizzazione del primo Gay Pride italiano e nel ’95, fu eletta presidente dello stesso mantenendo l’incarico fino al 2000, anno del Giubileo in cui vide la luce il World Pride organizzato, tra gli altri, anche con Vladimir Luxuria. La manifestazione che chiamò a raccolta milioni di persone da tutto il Paese, portò a Roma delegazioni dall’Europa e dagli Stati Uniti d’America. Per molti anche interni al movimento, fu considerato un gesto folle, poiché nell’anno santo era improbabile realizzare un’utopia del genere. Celebre fu la polemica con Giuliano Amato, all’epoca Presidente del Consiglio, che riteneva inopportuno e sconsiderato il grande corteo nell’anno giubilare. Ma il World Pride pose di fatto una pietra importante per il cambiamento del nostro Paese verso la civiltà e ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni da quella che è ormai Storia, sentir parlare la Battaglia del recente passato condannato anche da Karol Wojtyla, lascia a chi è in ascolto il forte ed insaziabile sapore della lotta. Dopo il World Pride, in seguito a polemiche interne alle associazioni romane, Imma lascia la presidenza del Circolo Mario Mieli e fonda Di’Gay Project (DGP). L’attrito con il Mario Mieli si amplifica quando la Battaglia insieme ad Annachiara Marignoli, fonda il Gay Village, realtà commerciale vincitrice del Best Events Award nel 2011, nata con lo scopo di divulgare la cultura omosessuale e che diventa in breve tempo, uno dei riferimenti della comunità gay. In attività da sedici anni, il Gay Village registra ben 400’000 presenze (solo nei 45 giorni di programmazione estiva), ospitando il meglio dell’intrattenimento arcobaleno e prestando il palco a tutti gli ospiti, realtà associative e personalità della politica che sposano la battaglia a favore dei diritti delle persone omosessuali. A maggio del 2012 sposa con “matrimonio civile” due donne che firmano una scrittura privata predisposta dai legali dell’associazione DGP, punta a tutelare la convivenza sulla base delle possibilità offerte dall’attuale legge italiana. A gennaio 2015 si batte ed è la prima firmataria per l’istituzione di un Registro delle Unioni Civili, approvata il 28 dello stesso mese. Insieme alla delibera ottiene l’utilizzo delle Sale del Campidoglio per le cerimonie. Sempre nel 2015 introduce nella giunta Marino il tema delle tecnologie e ricopre il ruolo di Presidente della Commissione Smart City e Beni Comuni, per i Sistemi Informativi e per l’Innovazione e lo Sviluppo della Tecnologia.

L’Attività Politica: Nel 2009 accetta la proposta dell’amico Nichi Vendola di candidarsi alle elezioni europee nelle liste di Sinistra Ecologica e Libertà (SEL). Ottiene molti voti ma il partito non raggiunge la soglia di sbarramento necessaria per accedere al Parlamento Europeo. Nel 2013 è una delle candidate alle Elezioni Regionali del Lazio nella Lista Civica a sostegno della candidatura alla presidenza di Nicola Zingaretti. Nello stesso anno si candida nelle liste di Sel alle elezioni comunali di Roma, dove viene eletta consigliere. Dichiaratasi sempre aperta al dialogo con tutte le forze politiche e contraria al pregiudiziale schieramento a sinistra del movimento gay, suscita non poche polemiche nel 2009, la presenza di Gianni Alemanno sul palco del Gay Village, insieme alla presidentessa della Regione Lazio Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, tutti presenti alla serata conclusiva dell’evento arcobaleno.

adv

adv