ESCLUSIVA. Intervista alla cantante LETIZIA ONORATI in occasione dell’uscita del suo nuovo disco “NOTES AND WORDS”.

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È uscito “NOTES AND WORDS” (Egea-Incipit/Egea), il nuovo disco di LETIZIA ONORATI, giovane e talentuosa cantante jazz leccese, alla sua seconda esperienza discografica.

Autrice o coautrice di quasi tutti i testi, ora Letizia si presenta per  la prima volta come compositrice. I 9 brani inediti sono composti e arrangiati da Paolo Di Sabatino (sua anche la rielaborazione dei 3 standard che completano il lavoro), vero e proprio “regista” del lavoro realizzato.

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Ciao Letizia, ti ricordi qualche prima impressione legata all’amore per la musica?

Ciao! Grazie per questa bella domanda! Ho molti ricordi a riguardo, il primo che mi viene in mente è legato al mio primo saggio di canto, a 8 anni, con la voce tremante ma con la gioia di essere davanti a un pubblico che mi ascoltava.

I tuoi genitori cosa ne pensavano?

I miei genitori hanno sempre sostenuto con entusiasmo la mia passione insegnandomi che i risultati, in ogni ambito, si raggiungono con sacrificio, dedizione, impegno ma anche divertimento e amore.

È interessante il titolo di questo tuo nuovo lavoro: Notes and words. Perché l’hai chiamato così?

“Notes and words” è il titolo di un brano dell’album e mi è sembrato potesse essere perfetto per un disco in cui mi faccio conoscere da chi lo ascolta attraverso le mie note e parole proprio perché mi presento per la prima volta come compositrice e autrice.

 Come vedi questo disco in rapporto al precedente?

Questo nuovo progetto discografico è un’evoluzione rispetto al primo; dopo un omaggio alla tradizione jazz, “Notes and words” è il risultato di una ricerca di nuovi linguaggi espressivi e sonorità dalla forte matrice jazz ma con  influenze di funk, soul e di musica brasiliana.

Ci sono artisti o album che ami in particolare?

Ce ne sono numerosi, amo molto le grandi voci del jazz, da Ella Fitzgerald a Billie Holiday fino alle contemporanee Esperanza Spalding e Gretchen Parlato, ma anche le personalità artistiche di Herbie Hancock e Chick Corea e molti dei loro album sono tra i miei preferiti.

Hai appena concluso un tour che ha toccato le principali città italiane. A oggi il pubblico come ha risposto allo spettacolo?

È stato un tour ricco di emozioni, risate e successi grazie ai diversi sold out, all’entusiasmo del pubblico che ha apprezzato il nuovo disco tanto che molti ascoltatori hanno deciso di assistere a più di un concerto e inoltre grazie alla band stellare che mi ha accompagnato in giro per l’Italia: Paolo Di Sabatino, al pianoforte, ma anche produttore artistico, compositore e arrangiatore, Flavio Boltro, alla tromba, Max Ionata, al sax, Daniele Mencarelli, al basso elettrico, Glauco Di Sabatino, alla batteria, Giovanna Famulari, al violoncello e Bruno Marcozzi alle percussioni.


Progetti futuri?

Il progetto principale sarà quello di far ascoltare ancora “Notes and words” live anche all’estero, difatti saremo a Bruxelles il 16 e il 17 febbraio, rispettivamente all‘Istituto Italiano di cultura e al Sounds jazz Club.

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