Le Folli Arie tornano in duo e la follia… raddoppia!

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La band art-rock milanese Le Folli Arie, considerata una delle novità più interessanti del panorama indipendente italiano, dopo il successo del primo album omonimo del 2015, riparte in duo acustico e pubblica il 25 novembre il primo di una serie di video che andrà a comporre il nuovo album, si tratta di  una delle perle nascoste più belle dei Beatles: “The fool on the hill”.

Il videoclip è stato realizzato da Francesco “Franz” Riva (Greenman Studio) nella verde Brianza, a Lomagna (LC). Nel video il cantante Simone Corazzari narra la storia del Folle, passeggiando per le strade del paesino. Passo dopo passo giunge alla fine, completo, sulla collina del Folle, dove incontra il compagno di viaggio Massimiliano Masciari: solo qui il folle è finalmente a contatto con la Verità della Natura.

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In attesa di vederli il 20 febbraio 2020 al al Memo Restaurant di Milano, per la presentazione in anteprima assoluta del lato acustico del nuovo album, Di Tutto li ha intervistati in esclusiva per voi.

 

E’ uscita in questi giorni una vostra cover dei Beatles, perché questa scelta?

The fool on the hill” è un loro pezzo che amiamo molto da sempre! Non è una super-hit come moltissime altre ma è una delle perle nascoste più preziose dei Beatles. Ne amiamo l’atmosfera delicata e sognante, ma a tratti oscura e anche il testo è decisamente nelle nostre corde: il racconto del Folle sulla collina che poi, forse, così folle non è… Forse la vera follia è il conformarsi, senza porsi domande, a una società sempre più folle. Si dice che Paul McCartney l’abbia scritta ispirandosi al Maharishi Mahesh Yogi (il fondatore della Meditazione Trascendentale) che i Beatles hanno frequentato per un periodo della loro carriera. Era un personaggio molto discusso all’epoca; i suoi detrattori lo chiamavano “pazzo”. A causa della sua risatina non veniva preso molto seriamente. Da questo soggetto Paul ha scritto un testo semplice ed efficace sul diverso, sulla difficoltà delle masse nel comprenderlo, anche quando è un illuminato, un visionario, un vero “guru” come in questo caso… Ne abbiamo fatto una versione acustica in duo per portare il testo e la melodia ancor più in evidenza. Abbiamo scelto un vestito musicale essenziale e particolare: voce, chitarra acustica 12 corde, steel drum, contrabbasso elettrico e cori.

E del videoclip cosa ci raccontate?
Il videoclip è stato realizzato dal nostro caro amico e collega Francesco “Franz” Riva (Greenman Studio) nella verde Brianza, a Lomagna (LC). Nel video il cantante della band Simone Corazzari narra la storia del Folle, passeggiando per le strade del paesino. Passo dopo passo giunge alla fine, completo, sulla collina del Folle, dove incontra il compagno di viaggio Massimiliano Masciari alla steel drum. Solo qui il Folle è finalmente a contatto con la Verità della Natura!

Durante la promozione del primo album avete dichiarato la vostra scelta di “NON-immagine”. Come mai in questo primo video del nuovo progetto avete deciso di comparire?

La scelta della “NON-immagine” per noi è stata davvero naturale e piena di significato. Semplicemente ci piacerebbe riportare al centro della discussione e dell’attenzione la Musica, togliendo tutti i fronzoli superflui di packaging e immagine (che purtroppo oggi dominano il mercato discografico e la società in generale). Per il primo album siamo riusciti a fare tutti videoclip senza comparire col solito playback, creando dei mini-film molto evocativi e intriganti, grazie al nostro amico regista Filippo “Pax” Pascuzzi. A un certo punto, girando il video della prima cover che abbiamo pubblicato, “Hallelujah” di Leonard Cohen (https://youtu.be/CGfh-3PZdfU), ci siamo resi conto che la cosa più semplice era anche la più bella e funzionale. Così abbiamo violato per la prima volta la regola che ci siamo dati, felicemente, perché il risultato finale ci ha soddisfatto molto! Da allora abbiamo deciso che, se lo riterremo utile alla buona riuscita del video, compariremo, senza farci più nessun tipo di problema di “Non-immagine”… L’idea alla base rimane comunque la stessa: ci piace molto il fatto che per vederci in faccia si debba venire ai nostri concerti! Forse l’utopia che cerchiamo di concretizzare con questa scelta è semplicemente di esprimerci esclusivamente tramite la nostra produzione artistica e lasciar stare tutta quella parte di show-biz che non amiamo particolarmente.

Questa cover fa parte di un progetto più ampio?

È l’inizio di un nuovo percorso di riscoperta di brani che ci hanno da sempre fatto vibrare le corde giuste e influenzato anche nelle nostre composizioni. Andremo a pescare da repertori molto diversi, a volte lontani da ciò che abbiamo fatto finora, cercando di riscoprire perle nascoste oppure di dare la nostra personale rilettura a classici intramontabili. Con tutto ciò stiamo ricercando le nostre autentiche radici musicali e una via sonora inesplorata per i nuovi inediti (a cui stiamo già lavorando). È una bella sfida musicale misurarsi con tanti giganti della storia della musica e questo ci diverte e stimola moltissimo. Usciranno molti video e faremo sempre più live. L’idea è quella di far uscire un disco fisico che le raccolga tutte alla fine del percorso. E magari includerci anche un inedito.

Chi sono Le Folli Arie e perché questo nome?

Siamo partiti nel 2012 in 4: Simone Corazzari (voce, chitarre, autore e produttore), Massimiliano Masciari (basso e steel drum), Francesco Meles (batteria e percussioni) e Marco Antonio Cerioli (tastiere e seconde voci). Abbiamo pubblicato il primo album nel 2015 e l’abbiamo portato in giro per un bel po’, con oltre 50 date live, interviste, radio etc… Alla lunga però abbiamo capito che il giusto assetto per il progetto non era più a 4 membri fissi e così siamo rimasti Simone e Massimiliano, i 2 membri fondatori. Il nome è venuto fuori in maniera abbastanza casuale (non è vero, il caso non esiste!), molti anni fa, con un’altra formazione, prima di iscriverci a un concorso musicale. Insomma ci ha trovato lui! Ce l’ha ispirato un articolo di giornale che parlava di arte e follia. Ci è subito piaciuto. Poi, più il tempo passa, più si riveste di significati e ce lo sentiamo sempre più addosso. Le “arie” potrebbero rappresentare la ricerca melodica e lirica presente nella nostra musica… la follia poi… siamo matti a voler fare quello che facciamo! 🙂 Sui significati ognuno si può sbizzarrire quanto vuole! La follia, comunque, fa sicuramente parte del nostro bagaglio.

Come è andato il vostro primo album?

Siamo molto affezionati a questo disco e pensiamo che sia stato un bell’inizio di cammino artistico/discografico… Il nostro primo album “Le Folli Arie”, uscito il 26 gennaio 2015, è stato CANDIDATO AL PREMIO TENCO 2015 come Miglior Opera Prima. Abbiamo collaborato nella produzione con uno dei producer più importanti d’Italia: Lorenzo Cazzaniga (Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, PFM, Pooh, Vasco Rossi, Negramaro…) con cui stiamo collaborando anche per il nuovo progetto. L’idea di partenza era di lavorare sul materiale scritto negli anni e sceglierne il meglio per farne un album d’esordio che fosse la sintesi dei nostri percorsi; trovare un nostro linguaggio, contemporaneo ma molto contaminato (forse per questo certa critica l’ha definito prog-pop). Tra la pre-produzione e la produzione ci abbiamo messo circa due anni! Ci è servito molto tempo per rendere uniforme il sound, fondere le varie influenze e scremare i brani più adatti a creare un lavoro coerente. Le 13 tracce del disco sintetizzano bene il lavoro fatto, passano dolcemente attraverso mondi sonori differenti pur rimanendo sempre legate da un unico filo conduttore stilistico. Alcuni l’hanno definito un album prog mascherato da pop (o pop mascherato da prog, ai posteri l’ardua sentenza…) e contiene anche sfumature di grunge, fusion e latin/funk riuscendo a mantenere, incredibilmente, l’equilibrio! (QUI il primo album: http://bit.ly/LFABandcamp) Dopo l’uscita dell’album abbiamo iniziato un lungo tour che ci ha portato in tutta Italia in live-club prestigiosi, abbiamo avuto l’onore di aprire i concerti del tour 2019 de LE ORME, siamo stati ospiti da Red Ronnie, fatto un tour nelle radio universitarie (UniWeb Tour). Abbiamo anche partecipato al COLLISIONI FESTIVAL 2017 e al MEI 2015 e suonato in acustico in molti locali del milanese. C’è stato anche un bel riscontro di pubblico e critica per i 4 singoli “Non è facile”, “Fuori!”, “Salto nel buio”, “A better day tomorrow” (oltre 270mila views complessive su YouTube), in costante rotazione sulle radio indipendenti di tutta Italia e usciti con prestigiose anteprime nazionali su ilMessaggero.it, L’Espresso e con Michele Monina. “Salto nel buio” è entrato anche nella INDIE MUSIC LIKE (la classifica delle radio indipendenti italiane). L’ultimo singolo “A better day tomorrow” ha raggiunto le 100mila views in circa 4 mesi ed è stato nella TOP 20 della classifica indipendenti. (QUI tutti i video ufficiali: http://bit.ly/LFAMusicVideos). Insomma siamo molto soddisfatti di questo primo passo ma adesso non vediamo l’ora di fare cose nuove!

Prossimi progetti/eventi?

Sicuramente il modo migliore per entrare in contatto con noi sono i live! Lì c’è la Verità. Lì c’è la Musica. Senza troppi fronzoli. L’appuntamento è per giovedì 20 febbraio 2020 al Memo Restaurant di Milano dove presenteremo, in anteprima assoluta, il lato acustico del nuovo album. All’ingresso ci sarà anche una bella sorpresa per tutti i partecipanti! Con il download gratuito di “The fool on the hill” si ottiene uno sconto del 50% per l’ingresso al concerto (DOWNLOAD+INGRESSO RIDOTTO CONCERTO: lefolliarie.com/thefoolonthehill)

Un grande abbraccio a tutti i lettori di DiTutto!

Se volete rimanere sintonizzati con noi seguiteci su lefolliarie.com e sui social. #StayFolle! 😉

 

Video di “The Fool on the Hill” https://youtu.be/2btXcXVygDQ 

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