DITUTTO. Intervista Esclusiva al cantautore MASSIMO DI CATALDO: “Ho cercato di dare una forma ai miei sentimenti trasformandoli poi in canzoni”

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Di Patrizia Faiello

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Oggi Ditutto vi propone l’intervista esclusiva al cantautore romano Massimo di Cataldo.

A dieci anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico“Macchissenefrega”, lo scorso 24 maggio il cantautore è ritornato sulle scene musicali con il nuovo album, l’ottavo della sua carriera, intitolato “Dal profondo”.

L’allbum è una raccolta di dieci brani maturati nel corso degli ultimi dieci anni ed ha come obiettivo quello di rivelare a chi l’ascolta il suo lato più profondo e intimo in un discorso introspettivo che si snoda sulle note delle sue nuove canzoni.

Questa la tracklist di “DAL PROFONDO”: “Non ti accorgi”, “C’è qualcuno”, “Ci credi ancora all’amore”, “Ci penserò domani”, “Allora scusami”, “Con il nastro rosa”, “Perché l’amore”, Prendimi l’anima”, “Domani chissà”, “Continuerà”.

Il disco è stato prodotto e realizzato dallo stesso Massimo Di Cataldo insieme ad Alessio Pizzotti e Ingo Peter Schwartz ed è stato anticipato dal singolo “Non ti accorgi”, attualmente in rotazione radiofonica e disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Qui il link del videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=5737i4dfeK4

Buona videolettura!

 

Recentemente sei ritornato sulle scene musicali con un disco autentico e sincero, a metà tra il concetto di intimità e universalità. Quanto soprattutto oggi secondo te si ha bisogno di ritrovarsi ed immedesimarsi in concetti come quelli che parlano di sentimenti?

Credo oggi sia molto importante fare un lavoro di introspezione. Seguendo i social mi rendo conto che si fa un uso sempre maggiore di frasi fatte e parlando sempre più per sentito dire. La condivisione è sicuramente importante però parlare di più con se stessi guardandosi dentro ritengo sia necessario.E’ importante non lasciarsi trasportare da quello che è l’andamento generale. Solo valorizzando la nostra unicità e originalità di essere umani ci allontaniamo da quella che è sempre più l’omologazionealla massa.

“Dal profondo” infatti è il titolo del tuo ottavo album di inediti. Il senso di questo album ci vuole far riflettere sulla ricerca di cosa?

Del significato di quelle emozioni, di quei sentimenti che proviamo e che hanno un significato nella nostra vita quotidiana. Piuttosto che lasciarci sopraffare da quelle emozioniche ogni qualvolta sentiamo, come se non ci appartenessero, è invece importante trovare una comunicazione. Ecco che il senso di questi sentimenti diventa la condivisione di quelli che sono i miei stati d’animo attraverso l’autoascolto. Ho cercato di dare una “forma”  ai miei sentimenti trasformandoli poi in canzoni.

Dopo un periodo lontano dalle scene lo scorso anno hai partecipato ai programmi televisivi “Tale e Quale Show” e  “Ora o Mai più” dove hai presentato il nuovo singolo inedito “Ci credi ancore nell’amore”. Cosa ti ha spinto a ritornare in pista?

C’è da dire che comunque anche se sono stato lontano dalle scene musicali ho continuato a far musica elavorare come produttore e questa per me è stata davvero una bella esperienza. L’amore per la musica, la capacità che ho di comunicare attraversola musica mi ha riportato fortemente con entusiasmo a riespormi.  Ho capito che divertirsi è la cosa più bella in assoluto. Invece che cercare di coronare il sogno del successo, che per certi aspetti è anche un po’ illusorio, ho iniziato a dare maggiore importanza al divertimento e a quello che alla fine ti porta ad essere felice al di là di qualunque possa essere il risultato.

 Oltre ai tuoi inediti troviamo la cover di “Con il nastro rosa”, un omaggio al grande Lucio Battisti e Mogol. Quali sono i tuoi ricordi legati alla prima volta che hai ascoltato questa canzone?

Patrizia ricordo molto bene quel momento. Ero in macchina con la mia famiglia.Il mio papà aveva da poco installato un autoradio Hifi.Quando partii questo brano si creò un attimo di magia mentre io e le mie due sorelle si parlava, si scherzava e si rideva tutto all’improvviso si fermò. Ricordo che avvertì come un richiamo e subito ho avuto il desiderio un giorno di poter fare della musica così bella, di poter cantare e scrivere dei testi intensi. Oggi per fare un omaggio ai due maestri e al mio sogno ho deciso di riproporre questo brano.

Festival di Sanremo 1996 com’è cambiato Massimo da quel “Se adesso te ne vai”?

Sicuramente ora sono più riflessivo. “Se adesso te ne vai” è una canzone abbastanza forte e irruente nel testo. In quegli anni noi cantautori eravamo più sfrontati e più incoscienti e ci proponevamo in maniera molto diretta e schietta. Oggi continuo ad esserlo ma sono un uomo con una vita più regolare più normale. Forse oggi non scriverei più “se adesso te ne vai non me ne frega niente….” ma sono felice di averla scritta e di aver raggiunto una buona popolarità.

Sei soddisfatto dei risultati finora raggiunti?

Si molto. Sono felice soprattutto in questo momento di fare ciò che amo nel modo in cui amo farlo e per me non è poco.

Cosa vorresti realizzare nell’immediato?

Recentemente non mi affido più ai grandi sogni ma alle piccole cose.Prendersi cura della vita, delle persone che amo,realizzare insieme qualcosa come una vacanza ad esempio ha il sapore della felicità. Non mi piace essere sopraffatto dai grandi sogni che potrebbero essere irrealizzabili. Il sentirsi frustrato perché non si ha avuto la forza la perseveranza di raggiungere quegli obiettivi è stancante. Ritengo che a piccoli passi si possa andare lo stesso lontano.

Progetti futuri?

Tanta musica dal vivo per tutta l’estate e spero anche oltre. Le date comunque sono reperibili sulla mia fan page di Facebook e sul sito massimodicataldo.net.

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